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lunedì 10 novembre 2025

"LETTERA APERTA AL SINDACO DI SULMONA LUCA TIRABASSI SINDACO, CI PARLI DI CASE PENTE"

SULMONA - "Signor Sindaco, lei sa dove si trova Case Pente? Non consideri superflua o impertinente la domanda, perché da quando è Sindaco della città non lo abbiamo mai sentito pronunciare queste due parole. Orbene, Case Pente si trova nel territorio di Sulmona, vicino al cimitero comunale. Fino ad alcuni anni fa era un’area verde e i suoi campi erano pieni di alberi da frutta e di ulivi. Per questa ragione – come ha attestato il Parco nazionale della Maiella - era frequentata dall’Orso bruno marsicano per la sua alimentazione e costituiva un pezzo importante del suo corridoio faunistico tra lo stesso Parco e il PNALM.Ora non più, gli alberi sono tutti caduti sotto le motoseghe, gli orsi non si sono più visti e l’area è diventata un enorme cantiere di quindici ettari pieno di ruspe e di betoniere che lavorano alacremente per la costruzione della centrale di compressione Snam.
Se non lo sa, la centrale e il metanodotto (i cui lavori inizieranno a breve) sono due impianti autorizzati con l’inganno, facendo credere agli italiani che, senza di essi, il nostro Paese rischiava di restare a corto di gas. La verità è ben diversa: le due infrastrutture sono inutili perché il consumo di gas in Italia è crollato, arrivando a poco più di 60 miliardi di metri cubi quando venti anni fa se ne consumavano oltre 86 miliardi. Autorevoli centri studi internazionali, come Ember e Ieefa, sono concordi nel prevedere che i consumi di metano, in Europa e in Italia, sono destinati a scendere ulteriormente entro il 2030.
Ma come mai la Snam si è avventurata nella realizzazione di un’opera della quale non c’è alcuna necessità? Semplice, perché ha tutto da guadagnarci. Per due motivi. Primo, i soldi per la centrale, 180 milioni, ce li mette l’Europa, tramite il Pnrr; secondo, anche se nei tubi non dovesse passare neppure un metro cubo di gas, la Snam ha i suoi utili assicurati. Spiega infatti il think tank indipendente ECCO Climate: “Le tariffe di rete coprono tutti i costi sostenuti dai gestori, indipendentemente dall’effettivo utilizzo. Ciò significa che il rischio volume è interamente a carico dei consumatori. Nella Relazione finanziaria 2024 Snam conferma che il 99,5% dei ricavi dell’attività di trasporto è garantito”. In soldoni, a pagare il costo dell’intera opera – 2 miliardi e 500 milioni di euro – saranno i consumatori italiani attraverso l’aumento delle tariffe, anche se la centrale e il metanodotto dovessero restare inutilizzati.
Dunque, per costruire un’opera inutile viene devastata un’area del territorio comunale tra le più belle sotto il profilo paesaggistico e ambientale, a poca distanza dall’ingresso al Parco nazionale della Maiella e da Pacentro, uno dei Borghi più belli d’Italia. Ma ciò che più di ogni altra cosa dovrebbe indignarla, come primo cittadino di Sulmona, è la distruzione del nostro patrimonio archeologico. Sotto le colate di cemento della centrale sono state sepolte per sempre le testimonianze di un insediamento umano risalente a 4200 anni fa, ovvero all’Età del bronzo. Un danno incommensurabile per la nostra cultura e la nostra storia. Altrove simili eccezionali testimonianze vengono conservate, studiate e valorizzate. Da noi vengono ridotte in frantumi dalle ruspe per gli “interessi superiori” di una multinazionale che ci considera solo come una colonia da sfruttare.
Signor Sindaco, come spiega questo silenzio, suo e della sua amministrazione, su quanto accade a Case Pente? Nel frattempo, ha avuto qualche approccio con la Snam? E se sì, che tipo di approccio? Parli, crediamo che i cittadini abbiano tutto il diritto di sapere".                                                                 Coordinamento Per il clima Fuori dal fossile


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