questi giorni - afferma l'associazione in una nota inviata ai vertici di Governo, Regione, Provincia, Comune di Pescara e Capitaneria di Porto di Pescara – “colpite oltre ogni immaginabile previsione da condizioni meteorologiche che hanno messo letteralmente in ginocchio un'area vastissima, con danni incalcolabili alle persone e alle cose. Uno scenario che riporta purtroppo alla memoria gli avvenimenti che colpirono Pescara nell'aprile del 1992, quando una vera e propria bomba d'acqua riverso' un'ondata di piena sulla citta', provocando l'esondazione del fiume Pescara e la conseguente distruzione di centinaia di pescherecci e imbarcazioni, causando altresi' pericolosi allagamenti e danni ingenti alle attivita' commerciali e all'intero tessuto urbano. Non vogliamo neanche pensare al ripetersi di una simile eventualita' - dice Confcommercio - ma se a Pescara dovesse malauguratamente ripresentarsi un episodio analogo a quello del '92, ma probabilmente anche di minore portata, tutti sappiamo che le attuali condizioni del fiume Pescara non consentirebbero di assorbire una tale quantita' di acqua. Il fondale del fiume che attraversa la citta' per sfociare poi nell'Adriatico e' infatti divenuto una sorta di tappo, essendo pervaso da una tale quantita' di sabbia e detriti che non solo rende impossibile il passaggio di navi anche di medio tonnellaggio, ma crea addirittura difficolta' di navigazione ai tanti pescherecci, che producono economia e ricchezza e sono fonte di sostentamento per centinaia di famiglie. Timbri e cavilli - scrive l'associazione - da anni mettono in pericolo l'incolumita' dei cittadini, dal momento che intoppi burocratici non consentono di procedere all'indispensabile e ormai non piu' rimandabile dragaggio del fiume, i cui argini - ripetiamo - non sarebbero assolutamente nelle condizioni attuali in grado di reggere la furia degli elementi. Il nostro grido di allarme nasce anche dalla considerazione che nessun danno e' stato mai risarcito agli operatori e alle attivita' commerciali in occasione di analoghi accadimenti verificatisi negli anni precedenti. Tale situazione e' da ritenersi pertanto di assoluta emergenza!”
Il sindaco
dell'Aquila, Massimo Cialente e l'assessore alla Protezione Civile Roberto
Riga, hanno scritto al Presidente della Provincia Antonio Del Corvo e
all'assessore alla Protezione Civile della Provincia dell'Aquila, Giuseppe
Tiberio, affinche' adottino tutte le iniziative necessarie alla messa in
sicurezza dei vari fiumi e torrenti presenti sul tutto il territorio comunale.
"In particolare - si legge nella lettera - oltre alla possibilita' di esondazione del fiume Aterno, si segnalano le situazioni di grave pericolo presenti sul torrente Raio, nel tratto che attraversa il nucelo industriale di Pile completamente intasato da vegetazione arbustiva, nei fossi di San Giuliano e Bagno Grande e nei torrenti del Raiale e Vera". La lettera conclude con l'invito a prendere tutte le misure di controllo e verifica necessarie al monitoraggio del territorio, al fine di scongiurare ulteriori tragedie.
"In particolare - si legge nella lettera - oltre alla possibilita' di esondazione del fiume Aterno, si segnalano le situazioni di grave pericolo presenti sul torrente Raio, nel tratto che attraversa il nucelo industriale di Pile completamente intasato da vegetazione arbustiva, nei fossi di San Giuliano e Bagno Grande e nei torrenti del Raiale e Vera". La lettera conclude con l'invito a prendere tutte le misure di controllo e verifica necessarie al monitoraggio del territorio, al fine di scongiurare ulteriori tragedie.