“Assumersi la responsabilità dell'ordine e della sicurezza penitenziaria, ma anche quella di datore di lavoro e ordinatore di spesa, come di molte altre, in un sistema tuttora allo sbando, anche perché anni di malagestione e degrado non si recuperano in poche settimane, e con carenze di ogni tipo, basti pensare alla Polizia penitenziaria mancante di 18mila unità, per di più in Sardegna, evidentemente, non è un’idea allettante per molti. A maggior ragione se si pensa che pure il trattamento economico non è adeguato alle responsabilità e anche questo perché i governi dal 2006, non adempiendo al dettato di legge, si ostinano a non stipulare il CCNL per la dirigenza penitenziaria”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Insomma, la verità è una sola e noi la ribadiamo, dalle carceri tendono a fuggire tutti, capi e vice capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, comandanti e, come in questo caso, direttori, non solo i detenuti per i quali l’evasione, in fondo, risponderebbe a una lineare etica del pensiero. Suggeriamo, dunque, a chi si sbraccia in queste ore, maggiore prudenza e azioni concrete a sostegno di politiche di rafforzamento della sicurezza e dell’organizzazione carceraria e non solo di vuoti slogan preelettorali”, conclude De Fazio.
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