SULMONA - Presidio con quattro ore di sciopero davanti lo stabilimento della Magneti Marelli di Sulmona per protestare contro la politica del Governo, per il rilancio industriale, l'occupazione e per la transizione sostenibile.A proclamarlo la Fim, la Fiom e la Uilm nazionali."Poiché l'industria ha un peso pari al 21,18% sull'intero Più abruzzese - scrivono i sindacati - è dovere delle istituzioni, in. Primis della Regione Abruzzo, convocare tavoli proficui di confronto per mettere mano ai problemi e per salvaguardare, valorizzare e sopportare adeguatamente il sistema industriale del nostro territorio".Per i sindacati se da un lato nella provincia aquilana si vedono settori strategici che vanno dallo spazio e aerospazio ai semiconduttori, fino all'automotive, dall'altro si registra anche in alcuni di questi stessi settori, ma non solo, una condizione di scarsa prospettiva per il futuro in pericolosa combinazione con un'alta percentuale di lavoro precario.Al fine di richiamare l'attenzione su questi temi, Fim, Fiom e Uilm territoriali hanno tenuto un presidio nel piazzale antistante la Marelli di Sulmona alle 10,30, per evidenziare le criticità che sta vivendo lo stabilimento peligno che occupa circa 500 lavoratrici e lavoratori, e che fa i conti con un settore attraversato da fortissime tensioni e la cui tenuta complessiva è messa in discussione per l'intero Abruzzo. Al presidio era presente Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl".
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