-A dirlo sono Franco Migliarini e Mauro Nardella rispettivamente Segretario Regionale UIL PA Abruzzo e componente della CST UIL Adriatica Gran Sasso con delega alla Pubblica Amministrazione-Tra queste- affermano i due- ve n’è una che finora non è stata mai stata presa in considerazione così come sarebbe stato giusto fare e che noi, al contrario, riteniamo decisiva sia, nell’immediato, per ottenere l’indispensabile proroga sia, nel futuro, per scongiurare definitivamente la chiusura dei quattro uffici, in quanto più coerente con le stesse finalità di maggiore efficienza e di risparmi di spesa che sono alla base della riforma della geografia giudiziaria.Ci riferiamo all’attuazione del progetto Capograssi, autorizzato dal Ministero di Giustizia , definito strategico dalla Regione Abruzzo che lo ha finanziato con 400.000 euro, oggetto del protocollo d’intesa firmato dal Presidente della Regione Abruzzo e dal Presidente del tribunale di Sulmona nel 22 luglio 2019 e rilanciato qualche giorno fa dal Comitato SALV.L’oggetto del progetto è quello di utilizzare al meglio, all’interno dell’ufficio del processo e dell’ufficio digitalizzazione, le moderne risorse tecnologiche in modo da favorire l’accelerazione dei processi decisionali.Tale progetto – precisano Migliarini e Nardella- ha scadenza per il 31/12/23, è estensibile ad altri tribunali e quindi, in primo luogo, ai tribunali di Avezzano, Lanciano e Vasto. L’avvio della sperimentazione in tutti e quattro i tribunali porrebbe il Governo in una forte contraddizione. Sarebbe infatti paradossale che il Governo, dopo aver autorizzato la sperimentazione, disponga la chiusura degli uffici in cui essa è condotta prima ancora che se ne valutino i risultati e sarebbe ancor più paradossale se si dovessero chiudere i quattro tribunali dopo una sperimentazione conclusa con un miglioramento notevole dell’efficienza dell’attività giudiziaria.Si possono eventualmente chiudere uffici pubblici poco produttivi, ma sarebbe assurdo chiudere quattro tribunali efficienti. Sarebbe una decisione politicamente insostenibile che vedrebbe, e a ragione, un forte e ampio dissenso politico.E’ pertanto decisivo che tutti e quattro i tribunali entrino nella sperimentazione, ma per farlo è necessario che essa si avvii nel tribunale di Sulmona, perché è questo tribunale che ha avuto l’autorizzazione ministeriale.Questa sperimentazione poteva essere attivata già da oltre due anni, immediatamente dopo la firma del protocollo d’intesa con la regione. Ritardarne ancora l’attivazione risulterebbe del tutto incomprensibile.La scadenza a fine anno 2023 dà ancora all’attuale dirigenza del tribunale la possibilità di avviarla e ne avrebbe il merito. Ora il problema si facilita perché il ministero ha inviato del personale per organizzare l’ufficio del processo, che può utilmente essere inserito nella sperimentazione.
Auspichiamo, quindi, che gli Ordini degli Avvocati di Sulmona facciano proprio questo progetto e contribuiscano così al successo della sperimentazione".
F.to Franco Migliarini e Mauro Nardella
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