SULMONA – L’occupazione, dopo 85 giorni di presidio nell’Aula Consiliare del Comune di Sulmona, è terminata.I manifestanti escono dalla sala consiliare di Palazzo San Francesco e si trasformano in un comitato. E’ partita nel pomeriggio di oggi la “fase due” della protesta. Il presidio si è trasformato senza pero' mutare l'obiettivo della lotta, salvare il punto nascita. Il bilancio di tre mesi di occupazione è stato tracciato in conferenza stampa da Luigi La Civita, Alessandro Lucci, Mariella Iommi, Mauro Tirabassi e Alberto Di Giandomenico.
"Abbiamo lavorato per il territorio e insieme con la città. Tutte le critiche degli ultimi giorni lasciano il tempo che trovano. Noi andiamo avanti dall'11 febbraio con la protesta e con il presidio civico a difesa della città e domani andremo a Pescara", spiega Luigi La Civita."Durante questi 85 giorni abbiamo dato il massimo esercitando una pressione costante sulle istituzioni.Il territorio c'è e vuole andare avanti e noi andiamo avanti insieme al territorio"continua La Civita."Non abbiamo trasformato questo palazzo in un dormitorio come qualcuno ha detto.Ci siamo confrontati con coerenza ed onestà"ha sottolineato La Civita.Il consigliere comunale Alessandro Lucci affida ai numeri il resoconto dell’occupazione: 70, 80 e 180. "Settanta è il numero del decreto Lorenzin che lancia l’allarme sul nosocomio peligno. Noi miriamo ad aumentare il bacino di utenza perché vogliamo arrivare a un ospedale di primo livello", incalza Lucci. "Ottanta sono i milioni di euro stanziati in un anno dal governo regionale sul Centro Abruzzo, ma si tratta di opere già realizzate", ha sottolineato il consigliere comunale di SBIC. "Centottanta sono i giorni per rileggere gli atti sulla riorganizzazione dei punti nascita, ma noi vogliamo almeno due anni di deroga".Mariella Iommi, esponente di Fratelli d'Italia, ha sottolineato come l’opera del presidio abbia inciso notevolmente sulla sospensione della chiusura del reparto di maternità peligno. "Abbiamo fatto catenaccio sul punto nascita ed ora da parte di Paolucci notiamo una maggiore apertura, segno che abbiamo lavorato bene", commenta la Iommi."Abbiamo ricevuto tantissimi ringraziamenti dalla gente comune.Non ci fermiano qui', andremo avanti.Stiamo predisponendo delle diffide e vigileremo"ha precisato la Iommi.Il nuovo comitato oltre a proseguire la battaglia per difendere la maternità mira a tutelare tutti i servizi che rischiano di vacillare sul territorio. "Faremo in modo di inglobare tutte le lotte in atto per la difesa del terrritorio". E’ quanto annuncia Mauro Tirabassi di Fratelli d’Italia."La lotta va avanti e non solo per il punto nascita, ma per tutte le vertenze della nostra area che è stata marginalizzata anche dai poli di attrazione.Vigileremo sulla costruzione della nuova ala dell' ospedale, attualmente al palo, sui trasporti, sul tribunale.Il nostro sarà un comitato di salvaguardia dei servizi territoriali per evitare la desertificazione".Alberto Di Giandomenico, referente di Sovranità Valle Peligna, parla di esperienza che ha coinvolto la cittadinanza fino a creare una solidarietà sociale."Noi andiamo avanti per far capire al sindaco Ranalli che la gente è con noi e che questo non è stato un dormitorio pubblico", tuona Di Giandomenico."Spingeremo affinché il comune di Sulmona voti la mozione sul punto nascita.Continueremo ad esserci"ha sottolineato Di Giandomenico.
Il nuovo comitato pro punto nascita, dopo aver lasciato l’Aula Consiliare, si è spostato sotto i portaci di via De Nino e ha dato il via alla raccolta firme a sostegno della mozione contro la chiusura del punto nascita, approvata già da quattro comuni del Centro Abruzzo. Al momento non partecipa al neo comitato il Movimento Cinque Stelle, che faceva parte del presidio. Occhi puntati intanto sulla manifestazione di domani a Pescara. E’ chiamata “operazione lumaca”, una mobilitazione per restituire dignità alla sanità abruzzese. L’appuntamento per tutti è alle ore 8 in Piazza Capograssi. La partenza è prevista mezz’ora più tardi.