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mercoledì 19 marzo 2014

SCUOLA REGIONALE DELLA MONTAGNA, EX CONSIGLIERI REGIONALI CHIEDONO RIPRISTINO A SULMONA

SULMONA - Sei ex consiglieri regionali di Sulmona e della Valle Peligna Gianvincenzo D’Andrea, Bruno Di  Bartolo, Bruno Di Masci, Giuseppe Evangelista, Franco La Civita e Filadelfio Manasseri,  hanno scritto una lettera aperta ai Presidenti di Giunta e Consiglio regionale ma anche agli attuali componenti l’Assemblea regionale di Palazzo dell’Emiciclo per chiedere il ripristino a Sulmona della scuola regionale per le professioni della montagna istituita con apposita legge regionale e cancellata lo scorso mese di dicembre in occasione del varo della finanziaria 2014 .
"L'articolo 20 della Legge Regionale numero 59 del 30 dicembre 2013 ha abrogato la Legge Regionale numero 94 del 6 dicembre 1990 che istituiva, all'articolo uno,  presso il Centro regionale di formazione professionale di Sulmona, la "Scuola regionale per le attività di montagna".Al fine di qualificare il sistema formativo regionale , oltre alla competenza sulle attività relative a diverse qualifiche professionali disciplinate da diverse leggi regionali, la scuola - si poteva leggere nell'articolo 2 della legge istitutiva - rilascia attestati di qualifica, gestisce corsi formativi e di aggiornamento ricorrente relativi ad attività richieste dalla istituzione di parchi regionali, nazionali, riserve naturali e guidate e dalla diffusione di strutture organizzative dell'accoglienza in montagna, come rifugi, bivacchi e camping.La scuola soppressa - scrivono in una nota Gianvincenzo D'Andrea, Bruno Di Bartolo, Bruno Di Masci, Giuseppe Evangelista, Franco La Civita e Filadelfio Manasseri - ha egregiamente svolto corsi apprezzati e ha rilasciato titoli professionali validi e riconosciuti relativi alle figure professionali di maestri di sci, di guide alpine, di accompagnatori di media montagna. «La ragione della collocazione in Sulmona della scuola era data dalla semplice constatazione che gli esistenti Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e Parco Regionale Sirente Velino e , gli allora costituendi, Parchi nazionali della Majella e del Gran Sasso (previsti dalla legge nazionale quadro sui Parchi che sarebbe stata varata l'anno successivo) , trovano proprio nella Valle Peligna la loro continuità territoriale. La soppressione della scuola, e l' affidamento a soggetti privati dell'organizzazione dei corsi a dispetto della Legge-quadro n°81/91 per la professione di maestro di sci che - articolo 6 comma 2-recita : "I corsi sono organizzati dalle regioni." , mentre l'articolo 5 della LR 59/2013, confermato dall'art.12 della LR n°39 del 2012 , recita " I corsi..sono organizzati dal Collegio regionale dei maestri di sci."] sta a significare che la Regione Abruzzo si priva di uno strumento utile per l'articolazione ordinata di figure professionali appropriate e richieste da una economia montana moderna e privatizza corsi l'accesso ai quali non è più gratuito, come quando erano regionali,ma diviene oneroso e ,a quanto pare, pesantemente oneroso per chi voglia frequentarli.A fronte di ciò, gli scriventi, ex consiglieri della regione Abruzzo sollecitano gli attuali Consiglieri della stessa e «coloro che dichiarano di difendere gli interessi delle zone interne» a volere ripristinare con specifica legge la normativa preesistente e a rendere di nuovo funzionante, con la consueta efficienza, la Scuola regionale per le professioni della montagna presso il Centro regionale di formazione professionale di Sulmona".

CENTROABRUZZONEWS

centroabruzzonews : SULMONA

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