SULMONA – "Pensavo che le
divergenze tra Forza Italia ed An fossero superate da tempo, invece il
capogruppo del Pdl al Consiglio comunale di Sulmona, Donato Di Cesare, tende a
riportarle al centro dell'attenzione". E’ quanto dichiara Vittorio Masci,
consigliere comunale di Sulmona sui banchi del Pdl alla presidenza della
Commissione Finanze e Bilancio, dopo la richiesta di Di Cesare indirizzata a
tre assessori con la quale chiede conto dell'attivita' svolta fino ad oggi.
"Penso che in questo difficile periodo determinato dalla crisi congiunturale
che investe Sulmona e la
Valle Peligna - continua Masci - siano necessarie compattezza
ed unita' di intenti per raggiungere obiettivi di rilancio che il nostro
territorio attende ormai da troppo tempo". “Appare
fuori luogo” secondo Masci, che insieme ad altri due consiglieri di
maggioranza, Roberto Gentile e Salvatore D’Angelo, firma una nota congiunta “la richiesta di un rendiconto
sull’operato di tre dei sette assessori, di cui uno
entrato in carica solo
da qualche mese (non gli si vuol dare nemmeno il tempo di portare a termine
qualche iniziativa appena intrapresa ?); e se confronto sull’operato
dell’esecutivo può esservi, esso riguarda tutti i componenti della giunta, e
deve avere fini positivi; dando inoltre per scontato che al Sindaco, e solo a
lui, compete la scelta dei suoi collaboratori”.
Commentano
i tre consiglieri definendosi "sorpresi e sconcertati" per le dichiarazioni che il capogruppo Pdl Di Cesare ha
rilasciato a un quotidiano locale. "Certamente" scrivono "egli ha parlato a titolo del tutto
personale e non quale capogruppo, non essendo quanto da lui sostenuto frutto di
condivisione o discussione all’interno del gruppo di maggioranza consiliare, e
le sue affermazioni suonano più come quelle di un capocorrente che non di rappresentante dell’intera PDL nella
massima assise civica. Tenuto
conto che il gruppo del PDL conta su dieci componenti, compreso il sindaco
Federico ad esso iscritto, non è dato capire come il consigliere Di Cesare
possa affermare -siamo la maggioranza del gruppo consiliare ed abbiamo un solo
assessore-, riuscendo difficile comprendere quali sarebbero i consiglieri di
maggioranza che farebbero riferimento a tale misteriosa componente, e chi
sarebbe l’assessore espressione della stessa. Il gruppo ha sempre predicato
unità e compattezza, e tali distinguo appaiono davvero incomprensibili e
ricordano la politica di antico corso. Nulla può farsi discendere dalla recente
campagna di adesione al partito, che si è appena conclusa, e che si è ispirata
a principi diametralmente opposti a quelli di un vecchio partito delle tessere.
Se linee di maggioranza si determineranno nel partito esse saranno frutto dei
congressi cittadini, lì dove ci si augura che il confronto avvenga sulle idee e
non sul numero di tessere"