L'Abruzzo in estate è "strisciato" nella spettacolare "Notte dei serpenti", guidata dal Maestro teramano Melozzi che, dallo stadio del Mare di Pescara - appartenente ad un'area pescarese orbitante a quella che va dalla Stazione centrale alla "Barca di Cascella", definito da qualcuno "Ombelico d'Abruzzo" - è rimbalzata brillantemente sulle reti televisive, oltre i confini nazionali. L'Aquila invece già con la sua Perdonanza Celestiniana vive ormai inebriata da "Capitale della Cultura 2026". Il chietino è sempre più valorizzato dalla Costa dei Trabocchi. Sulle Aree interne cresce l'interesse ma le problematiche restano aperte.
Nel recente "Abruzzo Economy summit", vedasi sito (https://www.abruzzoeconomysummit.it/) sugli Stati generali dell'Economia, il 25 settembre, all'Aurum di Pescara, il noto professore Giuseppe Mauro con un brillante ed eloquente intervento, grazie ad un'infografica chiara ed essenziale, ha mostrato dati ottimistici sulla nostra Regione rispetto alle altre, in materia di lavoro, occupazione; nonostante la crisi dell'automotive, compensata però da un settore farmaceutico in forte crescita. Restano però sempre delle sfide aperte: demografia, produttività, infrastrutture e con gli occhi sempre attenti alle teorie di Schumpeter sull'innovazione e sulla distruzione creativa. No all'obsolescenza, sì al nuovo che avanza...
Interessanti le Tavole rotonde del summit, moderate dal direttore de Il Centro Luca Telese, nelle quali sono intervenuti gli AD di Snam, Edison, Nuclitalia (Enel-Ansaldo, Leonardo), Walter Tosto Spa, Toto-Renexia. Si è parlato di transizione energetica e di ottimismo. In sintesi, come formulato dal moderatore: "Non esistono decrescite felici", quindi andrebbero rivisti alcuni paradigmi che sembravano consolidati. Il Summit era aperto anche all'Ordine dei Giornalisti e dei Commercialisti di Pescara, per i crediti formativi. Fuori all'Aurum c'erano le forze dell'ordine ed è stata presente una rappresentanza del "No Snam di Sulmona", per via della centrale metanodotto che interessa la città, con uno striscione di protesta.
A Sulmona, dove ricordiamo c'è un'attiva sede sezionale CAI fin dal 1922, presieduta attualmente da Nino Restaino, si è parlato, grazie alla Commissione Medica del Club Alpino Italiano, di "Medicina e Montagna" il 27 settembre, in concomitanza ad un altro congresso medico sulla Reumatologia. Il congresso del CAI è stato moderato dalla dr.ssa D'Angelo Carla, sulmonese, presidente Nazionale Commissione Medica, e dal dr. Giancelso Agazzi, bergamasco, componente CCM. Numerosi gli interventi dei vari medici provenienti da tutta l'Italia con tematiche pertinenti, consultabile dal sito ufficiale CAI https://organizzazione.cai.it/commissione-centrale-medica/evento/congresso-della-commissione-centrale-medica-del-club-alpino-italiano-27-09-2025-sulmona-aq-medicina-e-montagna-esperienze-a-confronto-delle-commissioni-mediche-del-cai/
L'Aquila Capitale della Cultura, Pescara sede dell'Economy Summit e Sulmona sede nazionale congressuale CAI di Medicina e Montagna. Tutto sembrerebbe spingere all'ottimismo ma a Sulmona però le cose non vanno bene, ed è sotto gli occhi di tutti. Sembra la Cenerentola d'Abruzzo, qualcuno la chiama immondezzaio, per via dei rifiuti che provengono da ogni dove. Spopolamento, fuga dei cervelli, fragilità ed instabilità politica, caratterizzata dalle continue soluzioni da commissari nella figura del sindaco. L'attuale sindaco Luca Tirabassi neoeletto, purtroppo inattivo per malattia, si spera possa riprendere il timone.
A Sulmona, città con le caratteristiche da post industriale in cerca di rigenerazione non solo urbana, si attende addirittura alla sua ultima risorsa rimasta: quella paesaggistico ambientale che, anziché essere valorizzata, viene umiliata in modo non più tollerabile. Vedasi la vicenda SNAM e la recente sollevazione di scudi dell'associazionismo civico contro, senza giocare con le parole, come già si legge dalla stampa, l'impianto "definito come inceneritore, da cui, secondo le stime, 'sei camini emetterebbero ogni anno tonnellate di ossidi di azoto, ossidi di zolfo, polveri e altri contaminanti'. Il tutto in una valle chiusa, dove insistono già altri impianti produttivi con rilevanti emissioni".
Il dado è già tratto? Di fronte a queste impressionanti impressioni di settembre la politica locale deve agire concretamente. Il cittadino disarmato cosa deve fare per provocarla ad impegnarsi con atti e risposte risolutive esaurienti? Ne va il destino ed il bene della città!"
Giovanni Pizzocchia
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