notizia di riconoscimenti nei confronti degli agenti che hanno avuto il merito di aver salvato una persona ed evitare per l'ennesima volta che il carcere di Sulmona riempisse le prime pagine di giornali per la fama che ha di “carcere dei suicidi” scrive in una nota Mauro Nardella, segretario provinciale Uil penitenziari.
“Il morale degli agenti è a pezzi a causa di mobilità selvagge frutto di
scelte molto discutibili fatte da improvvisate prese di posizione e che di
fatto tolgono al personale le positive dimensioni raggiunte per via di
incarichi che li hanno visti rigenerati in motivazione e voglia di fare e
catapultati in altri posti di servizio non conformi alle proprie attese.
Il morale degli agenti è a pezzi anche e soprattutto per le parzialità
manifeste con le quali si affronta il tema dell'elargizione dei diritti soggettivi.
Ne sono un esempio le decine di persone provenienti dalla Marsica o da Lanciano
e che malgrado da anni chiedono disperatamente di potersi avvicinare ai loro
cari accontentandosi anche di un semplice distacco presso il carcere della loro
zona si sentono sistematicamente ripetere:”non è possibile!”. “Confidiamo nella
capacità del nuovo Provveditore Bruna Brunetti che si spera” continua Nardella “sopperisca
alle mancanze dei suoi predecessori”
Sono in accordo con il segretario nazionale quando dice che queste cose
potrebbero rappresentare l'elemento scatenante che fa apparire le comuni
difficoltà della vita come ostacoli”. Conclude Nardella “Noi continuiamo a
chiedere che si rivedano la piante organiche anche in funzione dell'apertura
dei prossimi padiglioni; che si dotino i reparti di idonei autoparchi e
sostituire carcasse vecchi e pericolose attualmente in dotazione dei nuclei
traduzione soprattutto quello sulmonese; che si trovino le risorse per pagare le
missioni e gli straordinari; che non si sprechino soldi per un piano carceri
che farà edificare istituti non presidiati per mancanza di personale; che si
applichino corrette relazioni sindacali sul territorio, e così via. Se sarà
necessario porteremo in piazza il nostro grido di allarme”. G.S.