È l’ennesima richiesta simile a quelle che, negli anni scorsi noi, altre associazioni e decine di privati cittadini hanno inviato, purtroppo senza alcun esito, alle stesse amministrazioni comunali ed alla Prefettura dell’Aquila per il controllo del traffico motociclistico sulla SP83. Nelle due giornate appena trascorse abbiamo rilevato una situazione completamente fuori controllo, addirittura peggiorata rispetto a qualche anno fa: la quasi totalità delle centinaia di motociclisti che percorrono l’arteria che attraversa il PNALM non rispetta il limite di velocita o, peggio, si cimenta in vere e proprie gare in cui si “tagliano le curve“ e si sorpassa mettendo a grave rischio chiunque percorra la SP83 , dai ciclisti alle autovetture.
Ci chiediamo se quest’area sia ormai considerata dai Carabinieri, dalle forze dell’ordine locali e dalla Prefettura come “Zona franca” in cui non vale il Codice Stradale o se, semplicemente, abbiano abdicato al loro ruolo di controllori e garanti del rispetto della legge e della sicurezza di chi non è un motociclista.
Una strada che si snoda attraverso un Parco nazionale, in un ambiente particolare e prezioso, dove la fauna selvatica spesso attraversa la carreggiata, con le comitive di ciclisti ed i turisti che la risalgono rispettando il limite di velocità, meriterebbe un controllo ancora più accurato da parte di chi ne ha l’autorità. L’assenza di questi controlli trasmette invece un senso di sostanziale impunità a coloro che, ignorando ogni regola, mettono a repentaglio la sicurezza di tutti gli altri utenti
Nessuno vuole criminalizzare un’intera categoria ma è evidente che serve una stretta sui controlli e sanzioni pesanti per chi non rispetta il codice della strada ed il buon senso. Come già proposto in passato, siamo nuovamente a richiedere la definizione di un numero contingentato di veicoli durante i fine settimana con caselli di entrata da Campoli, Barrea e Gioia. Una proposta, questa, che trova già applicazione in contesti naturali come quelli dei Parchi nazionali americani così come in città storiche come Venezia. L’Abruzzo, al contrario, continua a comportarsi come una terra di nessuno dove chiunque può fare il proprio comodo senza rischiare nemmeno una multa!"
Salviamo l’Orso OdV
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