Il tempio italico di Pie’ di Franci costituisce una testimonianza di grande rilievo della cultura dei popoli italici nell’area peligna. Con questo accordo si rafforza la sinergia tra istituzioni per la cura del patrimonio archeologico e si promuove una fruizione consapevole e sostenibile del bene culturale.
L'accordo di valorizzazione pone le basi per inserire l'area archeologica in un ideale percorso culturale che possa collegare il territorio interessato alla città dell’Aquila, Capitale italiana della Cultura 2026.
LA STORIA
L’area archeologica del Tempio italico è sita in località Piè di Franci, nel Comune di Castel di Ieri il cui territorio comunale insiste nell’area naturale protetta del Parco naturale regionale Sirente-Velino. L’intero territorio comunale di Castel di Ieri risulta ampiamente antropizzato già dalla protostoria e dall’età arcaica (insediamenti fortificati Le Spugne, Monte Urano, Rava del Barile) fino all’età ellenistico-romana e la letteratura archeologica segnala numerosi rinvenimenti di aree di frammenti fittili e resti di strutture antiche.
L’area archeologica relativa al Tempio italico conserva i resti di due edifici di culto il Tempio A e il Tempio B portati alla luce nel 1987. Il Tempio A (II-I sec. a.C.) fu costruito utilizzando i materiali di spolio del tempio B (IV sec. a.C.), ora interrato.
Del Tempio A si conservano il podio in opera poligonale, rivestito da lastre in calcare e accessibile da una scalinata frontale. La cella tripartita è preceduta da un pronao a quattro colonne, con capitelli ionici. I tre ambienti sono pavimentati con mosaici e si conservano sulle pareti tracce di intonaco dipinto. In fondo alle celle erano presenti dei piccoli ambienti o nicchie chiusi da cancellate che servivano a custodire gli oggetti di culto o gli archivi e il tesoro della comunità. La cella centrale conserva sul fondo il basamento per la statua di culto che chiude la nicchia".
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