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mercoledì 11 agosto 2021

FERRAGOSTO IN TRANQUILLITÀ. LUCA MONACO:”ECCO I CONSIGLI PER UNA SERENA GITA FUORI PORTA”

PETTORANO SUL GIZIO - "Si avvicina a larghi passi in tutta Italia uno dei periodi piu’ caldi non soltanto dal punto di vista turistico visto l’appropinquarsi della metà di agosto, ma anche da quello meteorologico alla luce del forte aumento di temperature già registrato in queste ore, e che proseguirà almeno fino al prossimo week-end dove si fara’ alto il pericolo incidenti. Ecco che dunque è in allerta tutto il sistema di sicurezza dell’antincendio boschivo, con in prima linea la Protezione civile. Fra queste svolgerà quantomeno il suo ruolo di pattugliamento, sperando di non dover intervenire in caso di problemi, la Protezione civile di Pettorano sul Gizio (L’Aquila) che ha da poche settimane Luca Monaco come suo nuovo capo coordinatore.Quali sono i principali consigli da dare alle persone in vista del prossimo week-end di Ferragosto per trascorrere un periodo tranquillo, sia che si resti in casa, sia che se ne approfitti per la classifica gita fuoriporta?

“In questa settimana in cui si assiste e si assisterà ad un aumento di temperature considerevole prendere le giuste precauzioni e’ la cosa piu’ importante da fare. La prima è di rimanere a casa nelle ore piu’calde, ed in caso di necessità uscire ma farlo nelle ore piu’ fresche, come le prime ore del mattino, e soprattutto la cosa piu’ importante, sia che si esca, sia che si resti in casa, idratarsi con abbondante acqua. In vista del Ferragosto che ci attende la cosa migliore è passare nel migliore dei modi questa festività e quindi la prima cosa da fare è non recare danni alla natura e di non accendere fuochi, o se proprio cio’ deve essere fatto, farlo nelle aree attrezzate. Nel caso di veda qualche focolaio o del fumo avvertire subito il numero 1515 e prendere subito le migliori precauzioni possibili per salvaguardare non solo la natura ma anche noi stessi”


Che mezzi metterete in campo come Protezione civile di Pettorano sul Gizio e quali zone pattuglierete in particolar modo nel prossimo week-end?“Noi abbiamo due mezzi fuoristrada con 2 Tsk, due moduli antincendio, dodici volontari formati sull’antincendio boschivo, abbiamo anche un altro mezzo fuoristrada che fa da supporto idrico ai due moduli antincendio. Quest’ultimo mezzo ha una portata di circa duemila litri d’acqua e quindi puo’rifornire i prime due moduli antincendio. Uno dei due mezzi ricordiamo è stato messo a disposizione dalla regione Abruzzo, che ringraziamo per questo, che evidentemente con questo gesto dimostra la salvaguardia del territorio. Pattuglieremo in particolar modo la zona che è di nostra competenza, quindi il comune di Pettorano sul Gizio, la zona della riserva, la Valle Peligna ed in generale ovunque vi sia la necessità in Abruzzo ma in caso di chiamata della sala operativa siamo pronti a spostarci ovunque ce ne sia necessita’”La Protezione civile di Pettorano, che vanta una storia molto prestigiosa, sarà ancora una volta in prima linea


“Noi sia nati il 19 giugno 2001 ed è nata sotto delle spinte fatte da me e dalla buon’anima di Marco Cianferri-spiega Paolo Monaco, altro volontario della Protezione civile di Pettorano-. Insieme all’allora sindaco, Feliciano Marzuolo, abbiamo avuto un incontro e la possibilità di costituire questo gruppo che si è formato con una decina di persone ed è andato avanti per due-tre anni senza delle linee guide perfette, eravamo aspiranti e non esperti. Abbiamo poi intrapreso un percorso piu’ rigido, anche grazie al supporto della politica amministrativa di allora, sono entrato io come coordinatore, e ci siamo evoluti sia sul discorso antincendio, sia sulla Protezione civile in generale. Abbiamo cominciato tantissime attività nel 2005, nel 2007 abbiamo partecipato in maniera attività agli incendi che ci sono stati a Bussi, Popoli e Capestrano, che hanno devastato la nostra regione, e questo operato ha fatto sì che il gruppo comunale incominciasse a muoversi con le proprie gambe avendo soldi nelle proprie tasche per comprare mezzi, e la regione Abruzzo ci fece allora un regalo per il mezzo regionale che ancora oggi è in opera. Siamo andati avanti così negli anni partecipando a varie emergenze come il terremoto a L’Aquila nel 2009, il terremoto in Emilia Romagna, e varie altre attività regionale ed interregionali. Nel 2008 abbiamo avuto la possibilità di conoscere con la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia quando parteciparono a delle esercitazioni qui in Abruzzo e da allora è iniziata un’avventura con loro e sono un po' la nostra linea guida. Negli anni questo gruppo è cresciuto tantissimo, siamo arrivati anche ad essere fra i 30 e 40 volontari, con poi per vari motivi negli anni la perdita di parecchie risorse umane. Ad oggi siamo arrivati a 20 anni compiuti di questa associazione, ci siamo riuniti, ci siamo presi il controllo di questa ‘nave’, nominato un nuovo coordinatore, io ed Enzo Corvetti ci siamo messi a disposizione vista anche la nostra esperienza”. “Sono stati distribuiti nuovi ruoli, nominati nuovi responsabili logistici, sede e dei mezzi, ognuno ha il suo compito e svolge attivamente le sue manzioni-ha puntualizzato proprio Enzo Corvetti-. La Protezione civile è informazione, prevenzione ed emergenza e quindi abbiamo messo in campo dei progetti che si svilupperanno in futuro. Stiamo sviluppando ad esempio un piano di emergenza in caso di incendio sul monte Genzana e su tutto il territorio di Pettorano. Mettiamo in campo anche la campagna di prevenzione del terremoto visto che questa è una zona che ha questo rischio. Abbiamo inoltre in questo periodo, come già abbiamo fatto l’anno scorso, supportato la popolazione piu’ anziana, specialmente quella che ha difficolta’ motorie, supportandoli nella spesa e andavamo a prendere le medicine portandogliene, col ricambio delle bombole di ossigeno fondamentali per le cure domiciliari”

Voi ancora oggi usate un mezzo regalatovi dalla regione Abruzzo per la vostra opera meritoria. Cosa chiedereste adesso alla stessa regione per supportare al meglio la vostra attività?“Si fa tanta fatica a dialogare con gli esponenti politici-evidenzia Paolo Monaco-. Purtroppo a volte si cozza con tante cose, e le richieste sarebbero tantissime. Facendone una è quella di incentivare i sindaci dei Comuni di Italia, a livello nazionale, e responsabilizzarli un po' di piu’ sul discorso di Protezione civile perché oggi manca ancora tanta cultura su questo. Nella maggior parte dei casi e dei progetti che noi vogliamo portare avanti c’è sempre la mano del buon volontario”. “Spesso la gente si ricorda della Protezione civile solo nelle calamità mentre invece il nostro è un lavoro che parte il 1 gennaio e continua fino alla fine di dicembre-aggiunto Enzo Corvetti-. Bisognerebbe investire un po' di piu’sulla formazione sulla politica locale perche’ volontariato di Protezione civile è una risorsa molto importante, ma anche a livello economico visto che le divise costano, le pale costano, le radio costano, così come tutti gli strumenti che noi utilizziamo”Possiamo dire alla popolazione di Pettorano sul Gizio e della Valle Peligna in generale che la Protezione civile c’e’, è in prima linea, e che attende a braccia aperte chiunque voglia farne parte o interagire con essa?“Abbiamo organizzato a metà giugno scorso una due giorni molto importante a Pettorano perché ci tenevamo a dare un segnale di avvicinamento alla popolazione-racconto Enzo Corvetti-. Abbiamo fatto anche un’esercitazione con un incendio al centro paese, cosa che non accade. Nelle prime giornate sono state montate delle tende sia a Vallelarga che a Pettorano con anche degli opuscoli sull’antincendio boschivo e sulla prevenzione dei terremoti. Per noi è importantissimo stare vicino alle persone proprio per un discorso di informazione”. “Il volontario non ha colori-conclude Paolo Monaco-. Dal momento in cui fa il volontario e si fa tali attività ci si spoglia da altre vesti e si è solo bianchi. Il bianco unisce tutto. Per noi c’è un grande lavoro di portare informazione, fare presenza sul territorio, farci vedere con piccole manifestazioni dove diamo consigli in termini di prevenzione, e riuscire a dialogare con qualsiasi cittadino. Noi siamo stati in prima linea sia nei terremoti e negli incendi, e quando trovi qualcuno sotto terra, non ti chiedi chi sia, lo salvi e basta, così come quando devi spengere del fuoco, non ti chiedi di che colore sia la pianta. Inoltre ci tengo a dire che la Protezione civile non è sperpero di soldi. A differenza delle attività che fanno altre istituzioni, il volontario lo fa per amor proprio: perché ama il prossimo, ama il proprio territorio ed intervenire, e vuole dare qualcosa al prossimo”


 


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