SULMONA - Con un violento colpo alla testa l’avrebbe lasciata sofferente a terra. il tempo di entrare in casa e portare via denaro e gioielli. Sarebbe entrato a casa dell’anziana zia mentre era impegnata a sistemare il giardino.Appare più chiara la dinamica della rapina-aggressione perpetrata ieri ai danni di una 82 enne del posto, nella sua abitazione della frazione Marane, fra Sulmona e Pacentro. Il nipote, A.F, è stato arrestato in mattinata dai Carabinieri ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Stando a una primissima ricostruzione dei fatti si è appreso che la donna era stata accompagnata ieri pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona in condizioni non proprio lievi. E’ stata quindi presa in carico dai sanitari. Ma le indagini dei Carabinieri della compagnia di Sulmona, diretta dal Capitano Maurizio Dino Guida, sono cominciate di lì a poco.
Il racconto dell’anziana picchiata e derubata è apparso inizialmente confuso e non proprio chiaro. Probabilmente la donna voleva proteggere il nipote 20 enne ma le tracce lasciate sul luogo dell’aggressione hanno consentito ai militari di risalire all’autore del gesto. Il ragazzo, figlio adottivo della sorella, è stato fermato dai Carabinieri.
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I militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Sulmona, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un giovane ventenne di Capestrano F.A., resosi responsabile di rapina e lesioni aggravate.
Il giovane nel pomeriggio del 12 febbraio u.s., così come ricostruito dai Carabinieri, si recava a Sulmona presso la villa della zia 91enne, dove la colpiva con una pietra alla testa sull’uscio di casa, provocandole gravi lesioni, e sicuro di non essere stato riconosciuto, si impossessava della borsa di quest’ultima, custodita in casa, ove all’interno, oltre ai documenti personali, vi erano alcune centinaia di euro in contanti. I Carabinieri, che sin dai primi momenti successivi all’evento ponevano in essere indagini serrate, anche con l’ausilio di attrezzature tecniche specifiche, riuscivano ad individuare il colpevole nel giro di poche ore, tant’è che rintracciavano il ragazzo a Sulmona con ancora indosso le scarpe sporche di sangue della vittima, che evidentemente aveva provato a pulire senza riuscirvi completamente, parte della somma asportata alla povera zia e della sostanza stupefacente acquistata con il resto dei soldi.
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