SULMONA - "In riferimento agli articoli apparsi sulla stampa locale in merito all’Azienda consortile COGESA di Sulmona, le scriventi Organizzazioni - avulse da ogni condizionamento e non conoscendo i dettagli delle riunioni svoltesi tra COGESA e il Comitato Ristretto dei Sindaci – intendono puntualizzare quanto segue. La ricerca di una o più figure professionali necessarie a garantire il servizio erogato, si configura preventivamente attraverso l’elaborazione di un Piano Industriale atto a definire progettualità aziendale e obiettivi da raggiungere. A nessuno sfugge che Il Piano Industriale – tra l’altro mai illustrato e né tantomeno consegnato alle OO.SS. - è tradurre sul territorio la cosiddetta mission aziendale delineata nel Contratto di Servizio stipulato con i comuni soci. Attraverso l’analisi di questi elementi, dei carichi di lavoro all’interno della stessa organizzazione del lavoro, nonché attraverso la preventiva verifica delle coperture economiche, l’Azienda ricerca le particolari figure professionali necessarie al raggiungimento degli obiettivi. Questo produce nell’immediato due risultati: la certezza da parte dell’azienda di doversi necessariamente avvalere di quelle determinate figure professionali e la certezza per il vincitore di concorso di essere assunto con un contratto a tempo indeterminato, col giusto livello di inquadramento, con la giusta ed esclusiva posizione all’interno dell’Organigramma Aziendale. Insomma: peculiarità e necessità – in termini di unità numeriche – delle figure richieste. Ad avviso delle scriventi, al contrario, la presa di servizio attraverso una graduatoria – che non esplicita una eventuale assunzione a tempo determinato ovvero indeterminato - potrebbe generare al lavoratore soltanto aspettative di stabilizzazione che, qualora non si dovessero concretizzare, potrebbero esporre l’azienda ad eventuali contenziosi. E data la totale partecipazione pubblica di COGESA, riteniamo che sia compito delle parti prevenire qualsivoglia processo vertenziale al fine di mettere al riparo l’Azienda da probabili esborsi di denaro, che, si ripete, essere denaro pubblico. Ma questo ragionamento deve abbracciare ogni sfera del rapporto lavorativo perimetrato all’interno del CCNL di settore. Solo per citare alcuni esempi: lavoro straordinario, visite mediche aziendali, erogazione dei buoni pasto sostitutivi del servizio mensa per i dipendenti con turno di orario di lavoro caratterizzato da due rientri pomeridiani. Per quest’ultimo istituto contrattuale, le scriventi sono ancora in attesa di risposta da parte dell’Amministratore Unico dallo scorso 31 ottobre! In ultimo, riteniamo improcrastinabile un incontro sindacale da tenersi con la massima urgenza.
FP CGIL UILTRASPORTI FIT CISL
Pasqualone/Coletti Cipriani Curcio
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