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lunedì 9 ottobre 2017

"IO DO QUEL CHE LEGGO...LA MIA VOCE MENTRE LEGGO": PROGETTO IN DIFFICOLTÀ A CAUSA DELL’INDIFFERENZA DI TANTI!

Donati già 140 audiolibri, ma servono volontari e soprattutto una saletta insonorizzata.
SULMONA - E’ intenso e silenzioso il lavoro di alcuni cittadini che hanno dato vita al progetto“IO DO’ QUEL CHE POSSEGGO...LA MIA VOCE MENTRE LEGGO”. L’iniziativa, partita qualche anno fa, ha già consentito la donazione di 140 audiolibri all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ed è frutto di una particolare forma di volontariato: non si tratta di donare denaro, ma semplicemente di “prestare” la propria voce impegnando un po’ del proprio tempo  libero nella lettura di un libro. I volontari sono pronti a produrre altri audiolibri da donare ancora all’Associazione che si è detta piacevolmente sorpresa da questo lavoro di “straordinaria e costante umanità” che sfrutta un canale, senz’altro singolare, per fare beneficenza, rendendosi utile a qualcuno che non ha avuto o non ha più la fortuna di percepire la straordinarietà della vita con l’utilizzo pieno di tutti i cinque sensi
. Così i “Donatori di voce” leggono per chi non può farlo rendendogli accessibile lo straordinario mondo di conoscenze ed emozioni racchiuse in un testo scritto. I “Donatori” provano a supplire ad un limite fisico altrui e, facendolo, non solo aiutano tanti ma, sicuramente, sono essi stessi gratificati dal gesto di autentica solidarietà. Ma come è nata questa idea? Lo spiega Remo Lucantoni, nonno lettore volontario che con Enea Di Ianni (già Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Radice-Ovidio” di Sulmona, Assessore Comunale alle Politiche Sociali, Vicesindaco della città ovidiana, Presidente regionale dell’A.I.M.C - Associazione Italiana Maestri Cattolici -) e Ugo Evangelista, ex tipografo, ha dato vita al gruppo di donatori di voce: “Dopo la pubblicazione di un libro di poesie scritto da Ugo, si è deciso di devolvere il ricavato della vendita all’Unione Italiana Ciechi e, successivamente, si è pensato di fare qualcosa di diverso e forse di più del semplice donare denaro. Così, parlando tra amici e conoscenti, è nato il gruppo di lettori, di cui fanno parte anche ALESSIA BUCCI, ANTONELLA CARLUCCIO di Peschiera del Garda, ANDREA D’AURELIO, DILETTA DE DEO, PIERO DI CIOCCIO,  FABRIZIA DI PLACIDO, MARIA DI ROCCO, ROBERTO DOMENICHINI di Novara, GIULIA DONATELLI, FRANCESCA MARINUCCI, CHIARA PANTANO, FIORELLA TARULLI, SERENA TAVANI, BARBARA ZARRILLO, nonché REMO LUCANTONI e UGO EVANGELISTA. Il lavoro di lettura e registrazione, che finora ognuno ha svolto e svolge a casa propria, abbisogna della disponibilità di un locale   e di due cabine il più possibile insonorizzate. Ci sono state promesse in tal senso da più esponenti del mondo politico locale di ieri e di oggi e tutte sembravano essere davvero sincere e sentite. PURTROPPO FINO AD OGGI REGNA SOVRANO IL SILENZIO. Noi continuiamo ad andare avanti ”- dice Lucantoni – “con i nostri problemi logistici e senza aspettarci tanto. Nel bimillenario ovidiano, però, visto che l’arte di Ovidio è di natura letteraria, realizzare il sogno dei Donatori di Voce di avere uno spazio attrezzato sarebbe un gesto di grande valore e potrebbe impegnare i Donatori proprio nel tradurre in audiolibri i versi ovidiani. Chi non vede, ma sente, potrebbe incontrare il vate peligno e capire, “ascoltandolo” che la cosa più bella nella vita è l’Amore in tutte le sue sfumature e sentirsi un poco di più amato gli farebbe senz’altro bene. Intanto va detto che chiunque volesse contribuire donando la propria voce, offrendo una sede, o magari una strumentazione migliore, è ben accetto e può contattarmi al numero 347.6250078”. Sarebbe un bel gesto. Però non sarebbe male se l’Amministrazione Comunale, la COMUNITA’ MONTANA o altri ENTI trovassero un po’ di tempo (e magari anche un po’ di spazio) per aiutare chi cerca di “DARE OCCHI A CHI NON NE HA”.