SULMONA – “Uno spettacolo indecoroso da parte della Pubblica Amministrazione”. A due settimane dallo scoppio dell’incendio sul Monte Morrone arriva il duro attacco degli ambientalisti che non escludono, una volta passata l’emergenza, di avviare una seria riflessione e chiedere l’intervento della magistratura per accertare eventuali responsabilità. A parlare è Augusto De Sanctis, uno dei relatori della conferenza-incontro promossa ieri da AltreMenti Valle Peligna nell’affollata piazza XX Settembre.
Di fronte a una grande disastro ambientale si reagisce con un’iniziativa concreta, particolarmente apprezzata. Sulla gestione dell’emergenza De Sanctis non risparmia critiche e non le manda a dire. “Si è arrivati impreparati”- incalza- “ci volevano 500 uomini dell’esercito e non solo per spegnere il fuoco ma anche come deterrenza per la popolazione. Di fronte ai criminali bisogna alzare il livello e non abbassarlo”.
Poi parte l’accusa al Parco Nazionale della Majella. “E’ stato assolutamente inadeguato al compito”- riprende De Sanctis, parlando soprattutto di prevenzione. Il referente del Forum H20 si oppone anche al rimboschimento, certo che la natura farà il suo corso. “In piena emergenza non si possono fare annunci faraonici di rimboschimento”- conclude- “la natura può fare il suo corso va solo un pò aiutata”.
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