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giovedì 30 luglio 2015

GUTTA CAVAT LAPIDEM, PARCO D'ARTE CONTEMPORANEA NELLA VALLE DEL FIUME ATERNO

RAIANO - Arte e geologia. E' il binomio che si inizierà ad esplorare nella prima edizione della manifestazione organizzata nello splendido scenario della Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio di Raiano.L'interrelazione tra la natura e l'uomo e, più precisamente, tra gli aspetti geomorfologici del luogo e quelli etnografici e antropologici racchiusi in un fazzoletto di terra, pietra e acqua dalla enorme portata evocativa.
L'esordio è affidato a cinque artisti e un curatore che nel mese di agosto (dal 12 al 22) daranno vita al primo nucleo di quello che diventerà un percorso artistico contemporaneo idoneo in futuro a stimolare turismo culturale di qualità, con l'evoluzione del progetto in concorso internazionale d'arte e con la trasformazione dell’intera area in geosito.
Alessandro Antonucci, Annalisa Guerri, Marco Di Iorio, Claudio Cantelmi e Diego Mostacci i nomi degli artisti coinvolti, i quali, coordinati da Marco Maiorano, presteranno il loro talento e la loro energia creativa nel dare forme nuove alla pietra, al legno, alla terra e agli altri elementi reperiti in loco, cercando di cogliere la sua essenza in un dialogo con la sua millenaria storia, con l'intento di illustrare, attraverso la pratica artistica, la stratificazione geologica, antropica e spirituale.
Le installazioni saranno permanenti e potranno essere seguite nel loro divenire dal pubblico che di norma frequenta numeroso la riserva nel periodo estivo, passeggiando lungo il percorso che va dall’Eremo  di San Venanzio fino al vecchio mulino.
L’iniziativa apre il “nuovo corso” voluto fortemente dal Comune di Raiano per portare  sempre più visitatori sul proprio territorio. L’intervento si realizza grazie al patrocinio di “Ambiente e/è Vita” e prende forma all’interno del progetto di “Geoturismo” dell’Osservatorio Geologico ideato dall’associazione “Terre Colte”, lo sviluppo dell’idea è a cura dell’associazione “Cuore dei Confini” .
Gutta cavat lapidem è la frase latina scelta per definire l'intervento, a voler sottolineare che con una profonda caparbietà si possono raggiungere obiettivi impensabili e ricchi di soddisfazioni, come fa la goccia d'acqua che con il tempo e la perseveranza scalfisce persino la dura pietra.