ROCCACASALE - Nel pomeriggio di ieri si è svolta, presso il Comune di Roccacasale, la sesta edizione della manifestazione “Antiche delizie del Centro Abruzzo” con una tavola rotonda sul tema “Importanza dell’allevamento del domestico maiale nell’economia contadina”. All’evento, aperto con un commovente saluto di Remo Antonucci , già rappresentante degli immigrati peligni in Canada, per una simbolica presenza nella sua terra d’origine, hanno partecipato: Silvio Taddei, Assessore alla Cultura del Comune di Roccacasale,
che oltre al rituale saluto ha voluto rimarcare l’importanza e la necessità di mantenere vive le tradizioni, ormai in via di estinzione, allo scopo di rivitalizzare il territorio peligno; Antonio Ruffini, Presidente dell’Associazione Insieme per il Centro Abruzzo, che ha sottolineato le peculiarità dell’entroterra abruzzese richiamando l’attenzione sulla necessità di unire le sinergie per iniziare una nuova fase di ricostruzione del tessuto socio-economico puntando sul turismo e sulla valorizzazione dei prodotti agricoli locali di elevato pregio; Diana Cianchetta, dell’Associazione Voci e Scrittura, ha recitato poesie dialettali senza tralasciare il tema trattato con la lettura di un brano sulla festa del maiale, emozionando i presenti per la profonda e piacevole suggestione creata nel ricordo di tempi passati; Paolo Spigliati, Rettore onorario dell’UPLES, che ha magistralmente illustrato le proprietà organolettiche e gustative della carne del maiale, sottolineando che la cane di suino, ritenuta ingiustamente ‘grassa’ e dannosa alla salute, è invece un ottimo alimento al pari del pollo e del tacchino, una carne ricca di proteine, vitamine, ferro e Zinco; Evandro Ricci, poeta e scrittore nativo di Roccacasale, ha illustrato all’uditorio gli aspetti, a volte insoliti, della tradizione contadina toccando le fasi dell’allevamento del maiale, dell’ammazzamento, della conservazione e stagionatura con qualche nota folcloristica come quella dell’osso di prosciutto “prestato” di volta in volta, a più famiglie, per insaporire il brodo nei giorni di festa; Francesco Di Nisio, dell’Associazione Corfinium onlus, ha coordinato l’organizzazione dell’evento e, soddisfatto dell’esito della manifestazione, ha auspicato un ritorno fattivo alle antiche tradizioni, oggi unico spiraglio per riattivare la micro-economia locale. La manifestazione si è conclusa in tarda serata con la degustazione di una squisita polenta con salsicce di maiale; la farina di granturco ottenuta da antichi semi della Quarantinella peligna e le salsicce di ottima carne suina, prodotte nella Conca Peligna.
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