in quanto “vari punti – ha sostenuto Di Ianni – rispecchiano con quel che è stato il programma del centrodestra”. Essendocene però diversi ma non tutti di obiettivi uguali “il voto doveva essere di astensione ma non a favore”. E’ quanto è stato rimproverato ad Enea Di Ianni che “ha compreso il disguido. Ci siamo confrontati e capiti perché tra noi non c’è mai stato nessun problema”. Ha detto Fusco. Il Popolo di Sulmona resta diviso da Fratelli d’Italia ma Fusco si auspica un ricongiungimento nell’interesse della coalizione. “Se ci chiederanno un confronto – dice – saremo ben lieti di accettarlo”. Riguardo al ruolo in consiglio comunale “sarà quello di vigilare nell’interesse della collettività. Non dobbiamo necessariamente votare contro. Dove noteremo azioni propositive da parte dell’amministrazione daremo il nostro assenso, dove ci sarà da criticare lo faremo”. L’ex assessore coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Lui che era stato accusato dall’allora opposizione, di cui faceva parte l’attuale sindaco Peppino Ranalli, di non aver inserito risorse in bilancio per cultura e turismo rileva che “questi settori, oltre a non essere presi in considerazione nel bilancio di questa amministrazione, sono completamente lasciati allo sbaraglio perché manca un assessorato specifico”. Rivolgendosi al sindaco Ranalli gli dice che: “è facile fare demagogia ma è difficile amministrare”. Lorenzo Fusco rimarca il fatto che è un paradosso non avere l’assessorato alla cultura in una città d’arte come Sulmona.
