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sabato 26 ottobre 2013

RICORSO ELEZIONI, LE RAGIONI DEL TAR

SULMONA - “La lista privata del candidato sindaco deceduto potrebbe ottenere la maggioranza nel consiglio comunale, nonostante il verificarsi dell’evento causale, imprevedibile e non imputabile, del decesso del candidato sindaco, senza alcuna alterazione del risultato elettorale, e pertanto senza alcuna compressione dei valori costituzionalmente riconosciuti quali il diritto all’elettorato attivo e passivo”. E’ uno dei passaggi delle sentenze del Tar dell’Aquila che hanno bocciato i due ricorsi presentati dalle liste di Sulmona Unita
che chiedevano di annullare le elezioni. Il Tribunale amministrativo regionale riunitosi mercoledì, con sentenza depositata l'altro ieri, ha ritenuto infondate tutte le motivazioni del ricorso. Per i giudici è così legittimo votare un candidato deceduto, in riferimento al fatto che per i Comuni con più di 15mila abitanti la legge prevede il voto disgiunto, consentendo l’espressione della preferenza per il sindaco non necessariamente collegata con l’espressione di preferenza per un consigliere comunale o una lista che lo appoggi. In tal caso la sorte della lista (o dei candidati consiglieri) può non essere legata a quella del candidato sindaco “attribuendo i voti alle liste indipendentemente dall’elezione del candidato sindaco da queste appoggiate”. Alla luce di queste motivazioni il sindaco Peppino Ranalli può restare al suo posto. La coalizione Sulmona Unita ha 20 giorni di tempo per decidere se ricorrere o meno al Consiglio di Stato.