SULMONA - Un assistente capo di Polizia Penitenziaria di stanza presso la casa di reclusione di Sulmona, nella giornata di Pasqua ha fermato ed arrestato un internato resosi irreperibile dopo essere uscito in licenza premio dal penitenziario Peligno e nello stesso non rientrato alla scadenza del periodo a lui concessogli.L’assistente capo Nicolardi Vincenzo, infatti, sapendo dell’irreperibilità sopravvenuta dell’internato (R.D. 50enne pugliese) alle ore 6.30, mentre si stava recando al lavoro per svolgere il suo turno di servizio, notandolo in zona stazione ferroviaria, lo fermava immediatamente
e, di concerto con gli uomini del commissariato di Sulmona, dopo gli accertamenti di rito effettuati presso gli uffici del commissariato, veniva ricondotto presso la casa di reclusione per essere sottoposto all’internamento, allo stesso comminato per essere stato dichiarato socialmente pericoloso.Lo stesso rischia per l’infrazione fatta la proroga della misura di sicurezza e la mancata attribuzione di ulteriori licenze.La Uil penitenziari, a riprova dell’elevata qualità raggiunta da un Corpo di Polizia qual’è quello della Polizia Penitenziaria, si dice soddisfatta dell’operato del collega complimentandosi con lo stesso.Il tutto anche in considerazione del fatto che il suo gesto fa denotare, qualora ce ne fosse ancora bisogno di dimostrarlo, il grado di affidabilità raggiunto dal Corpo di Polizia Penitenziaria e che la relega, non solo perchè lo prevede una legge dello Stato, a Forza di Polizia di primo livello.
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