Sulmona – Si calmano
le acque a Corfinio sulla vicenda delle
reliquie di San Pelino. L’intenzione è quella di porre fine a al caso, ecco
quindi che i fedeli, nella quiete dopo la tempesta, scrivono al Vescovo di
Sulmona Valva, che dopo la loro protesta ddecise di sospendere il prelievo dei
frammenti delle ossa conservati nella statua all’interno della chiesa dedicata
al Santo, segnando cos’ una tregua. “Le scriviamo per superare quel momento di
lacerazione che ha portato, la nostra comunità, a difendere, in maniera
così esasperata le reliquie del nostro Protettore che, infine, anche con il suo
consenso sono rimaste nella cattedrale, luogo naturale che le custodisce da
secoli e che porta il nome del
Vescovo
martire. L’idea di dividere le reliquie di San Pelino è intollerabile per
ognuno di noi, vista l’eseguità e la delicatezza dell’operazione, per non
parlare del falso storico circa i natali del santo” scrivono i fedeli “La ringraziamo per aver preso atto di questa
situazione. Non è certo un sentimento di negazione quello che ci anima,
anzi siamo stati sempre pronti a dividere questo importante lascito di
devozione, di cultura cristiana, ragion
per cui amiamo la nostra storia locale che prende le origini dalla nostra stupenda Cattedrale. Inoltre la
nostra comunità, così come i paesi limitrofi, beneficia della presenza delle
monache di clausura della Visitazione di Santa Maria, che, da vent’anni vivono
e pregano nel monastero attiguo alla Cattedrale. I lavori di restauro della
cappella di sant’Alessandro, gioiello di arte medievale, conclusi nel 2009, ci
hanno restituito una parte importante del nostro essere corfiniesi, ma anche di
tutta la storia locale della Valle Peligna. La presenza e l’impegno di
sacerdoti dotti e amanti della nostra storia locale, come don Nicola Colella don Francesco Lucci, don
Giuseppe di Nunzio, don Tobia Silvestri, e in ultimo il nostro Parroco, che,
con il loro ministero pastorale e l’amore alla storia locale e con le
celebrazioni solenni, completano il quadro di un vitale luogo di fede e di arte
cristiana, luogo di pace, e casa
spirituale per tutti coloro che accumunati dalla devozione di san Pelino. Siamo pronti a collaborare tutti insieme”
concludono “con il nostro diretto
impegno ad organizzare gemellaggi
anche in altre parti del mondo nel nome
di san Pelino. Ci siamo costituiti come comitato cittadino in difesa di tutto
ciò appena detto e teniamo precisare che il nostro impegno viene
riconosciuto come espressione totale dei
cittadini, anche dei paesani all’estero, che in questi giorni hanno manifestato
il loro consenso alla nostra mobilitazione, e inoltre riteniamo che la volontà del nostro Parroco debba ritenersi
super partes”
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