
insieme alla Meliorbanca ed alla Popolare di Aprilia, mentre rimangono fuori dalla fusione la Banca del Mezzogiorno, la Popolare della Campania ed il polo sardo''.Acerbo informa che ''il piano industriale Bper 2012/2014 prevede un taglio del personale di 1.200 unita' su 12.000 dipendenti mediante la riconversione di 750 dipendenti all'interno del gruppo con esuberi reali di 450 unita'''. Per il Consigliere Prc ''l'impatto della fusione sulla realta' abruzzese sara' tutto da verificare ma, anche se rimarra' il marchio, l'identita' locale delle due banche sara' alquanto attenuata e si corre il rischio di un drenaggio del risparmio locale verso il Nord''. ''Occorre - suggerisce - che la Giunta regionale faccia gli opportuni passi presso i vertici della Bper al fine di evitare la fusione delle due banche nella stessa, sia per motivi inerenti l'economia abruzzese sia per il fatto che sono tra le aziende del gruppo le piu' efficienti e qualificate''.''Il governatore Gianni Chiodi ed il vice Alfredo Castiglione - esorta in conclusione Acerbo -dovrebbero far sentire la voce dell'Abruzzo mettendosi alla testa degli enti locali e delle forze sociali''.