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PESCARA - Approvata, alla unanimità, dal Consiglio regionale una risoluzione molto importante sul metanodotto e sulla centrale Snam che dimostra come la partita è sempre aperta e può essere ancora vinta. Il provvedimento, infatti, impegna il Presidente della Regione a negare l'intesa con lo Stato sull'attuale progetto della Snam, a
fermare ogni procedura autorizzativa in corso presso le strutture regionali e a richiedere subito l'istituzione di un tavolo nazionale per l'individuazione di una soluzione alternativa alla dorsale appenninica, così come richiesto anche dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Plaudo da parte dei comitati sulmonesi, che hanno manifestato questa mattina a Pescara davanti al Palazzo di città dove si stava svolgendo il Consiglio regionale. Esprimono la loro piena soddisfazione. “un risultato” dicono “ancora più significativo perché, prima del voto, il Presidente Chiodi ha dato lettura di una lettera del Governo nazionale con cui si mirava a condizionare l'esito della votazione. Nella lettera, a firma del sottosegretario Claudio De Vincenti, si auspicava che il Consiglio Regionale non approvasse la risoluzione, il che si configura come una pesante ingerenza sull'autonomia di giudizio del massimo consesso regionale, democraticamente eletto”. I Comitati sentono
il dovere di menzionare, dando atto del loro impegno, i pochi rappresentanti delle istituzioni locali presenti: il presidente della Comunità Montana Peligna Antonio Carrara, il Sindaco di Pratola Peligna Antonio De Crescentis, l'Assessore al Comune dell'Aquila Alfredo Moroni, i consiglieri comunali di Sulmona Silverio Gatta e Giuseppe Ranalli e il consigliere comunale di Pratola Luigi Pizzoferrato. “Purtroppo in tanti continuano a mancare all'appello in questa lotta che dura ormai da quattro anni e che troppo spesso ha costretto i cittadini a riempire i vuoti della politica” affermano gli ambientalisti sulmonesi “L'indifferenza, e non di rado, il doppio gioco di chi é stato eletto, per poi non onorare il proprio mandato, provoca danni incalcolabili alla nostra comunità ed é una delle cause principali del distacco sempre più profondo tra società civile e mondo della politica. Noi crediamo nelle istituzioni e riteniamo che, ora più che mai, il compito decisivo spetti ai pubblici amministratori che devono dare prova, nei fatti, di essere da una sola parte : quella delle sacrosante ragioni del territorio e non quella della Snam che, per motivi di profitto, vuole imporci a tutti i costi un'opera che avrebbe un impatto devastante sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini, sull'ambiente e sulle agonizzanti economie locali. Quello che occorre adesso è un impegno totale, senza se e senza ma, da parte dei pubblici amministratori e di tutti gli altri rappresentanti istituzionali affinchè la risoluzione regionale approvata oggi trovi immediata attuazione. Vincere o perdere questa battaglia dipende da loro. I cittadini hanno fatto anche troppo”