“Se ci amiamo non ci estinguiamo” di Cetty Sommella diretto e interpretato dall’esilarante Nando Paone, reduce da tanti successi, ultimo in ordine cronologico, “Benvenuti al sud”. L’orrore della guerra raccontato da chi l’ha vissuta in prima persona, in un originale connubio tra versi in ottava e dialetto romanesco, sarà rappresentato l’8 marzo ne “Li romani in Russia” di Elia Marcelli, adattamento teatrale Marcello Teodonio, per la regia di Alessandro Benvenuti, con Simone Cristicchi, artista poliedrico e attore unico, capace di trasmettere emozioni spaziando dalla cantautorato alla recitazione, senza mai restare imbrigliato in schemi né convenzioni. Non si tratta di un semplice monologo, ma si potrebbe definire un dialogo a più voci per Attore Solo. “Speriamo che con questo spettacolo si possa avviare un rapporto tra giovani e teatro” ha affermato Rubei. Quarto appuntamento (16 marzo) è con “w w L’Italia 150 anni ma non li dimostra”, scritto diretto e interpretato da massimo Bagliani e Isabella Robotti. Un percorso allegro, intervallato dai tragici momenti riferiti alle guerre, si tratta di una cavalcata che attraversa un secolo e mezzo della nostra storia dalla politica all’arte, dalla musica al cinema, passando per lo sport, la letteratura, l’industria e la moda. Ultimo spettacolo in programma “Vermicino, l’Italia nel pozzo” di Elena Sbardella e Massimo Gamba (data da destinarsi). Se per le passate stagioni erano 16 mila gli euro sborsati dal Comune, quest’anno saranno 5 mila. La selezione degli spettacoli è avvenuta in base alle compagnie, che si sono dovute adattare alle difficoltà della palco del Pacifico trapezoidale e irregolare, come hanno affermato assessore e organizzatore, spiegando come, invece, il Caniglia abbia il privilegio, rispetto a tanti altri dell’Abruzzo e Molise, di poter ospitare grandi spettacoli grazie alla struttura ampia e adeguata. Hanno sottolineato, inoltre, che si sta procedendo al riposizionamento, nella sala di via Roma, delle poltrone che saranno anche numerate come al teatro, per poter permettere a un numero maggiore di spettatori di assistere alle rappresentazioni. “Da Isernia a Spoltore esistono solo due realtà teatrali: Sulmona e Pratola” ha evidenziato Rubei, il quale, in conclusione, ha tenuto a ringraziare Clotilde Iavarone per i tanti anni di collaborazione con l’associazione. g.s.
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martedì 20 dicembre 2011
SU IL SIPARIO PER LA STAGIONE TEATRALE ATAM A SULMONA
SULMONA – I 200 abbonati sulmonesi non dovranno
rinunciare ad andare a teatro. Come una candela accesa nel buio che avvolge la
cultura, al via, dal prossimo 14 gennaio fino al 16 marzo, a Sulmona la stagione
Atam. Non nello splendido teatro Caniglia, chiuso per restauro (a settembre la
riapertura), ma nel cinema Pacifico (con i suoi 320 posti). 4 importanti
appuntamenti più uno spettacolo fuori abbonamento (che sarà replicato anche
nelle scuole) animeranno la particolare stagione teatrale. Ridotta nel numero
di proposte (in passato erano 8 spettacoli) ma non nella qualità, come hanno
specificato questa mattina Lorenzo Fusco, assessore comunale e Paolo Rubei, dell’associazione
teatrale. Su il sipario con “Due vecchiette vanno a Nord” di Pierre Notte per
la regia di Marcello Cotugno con Iaia Forte e daniela Piperno. Sul palco il 4 febbraio
“Se ci amiamo non ci estinguiamo” di Cetty Sommella diretto e interpretato dall’esilarante Nando Paone, reduce da tanti successi, ultimo in ordine cronologico, “Benvenuti al sud”. L’orrore della guerra raccontato da chi l’ha vissuta in prima persona, in un originale connubio tra versi in ottava e dialetto romanesco, sarà rappresentato l’8 marzo ne “Li romani in Russia” di Elia Marcelli, adattamento teatrale Marcello Teodonio, per la regia di Alessandro Benvenuti, con Simone Cristicchi, artista poliedrico e attore unico, capace di trasmettere emozioni spaziando dalla cantautorato alla recitazione, senza mai restare imbrigliato in schemi né convenzioni. Non si tratta di un semplice monologo, ma si potrebbe definire un dialogo a più voci per Attore Solo. “Speriamo che con questo spettacolo si possa avviare un rapporto tra giovani e teatro” ha affermato Rubei. Quarto appuntamento (16 marzo) è con “w w L’Italia 150 anni ma non li dimostra”, scritto diretto e interpretato da massimo Bagliani e Isabella Robotti. Un percorso allegro, intervallato dai tragici momenti riferiti alle guerre, si tratta di una cavalcata che attraversa un secolo e mezzo della nostra storia dalla politica all’arte, dalla musica al cinema, passando per lo sport, la letteratura, l’industria e la moda. Ultimo spettacolo in programma “Vermicino, l’Italia nel pozzo” di Elena Sbardella e Massimo Gamba (data da destinarsi). Se per le passate stagioni erano 16 mila gli euro sborsati dal Comune, quest’anno saranno 5 mila. La selezione degli spettacoli è avvenuta in base alle compagnie, che si sono dovute adattare alle difficoltà della palco del Pacifico trapezoidale e irregolare, come hanno affermato assessore e organizzatore, spiegando come, invece, il Caniglia abbia il privilegio, rispetto a tanti altri dell’Abruzzo e Molise, di poter ospitare grandi spettacoli grazie alla struttura ampia e adeguata. Hanno sottolineato, inoltre, che si sta procedendo al riposizionamento, nella sala di via Roma, delle poltrone che saranno anche numerate come al teatro, per poter permettere a un numero maggiore di spettatori di assistere alle rappresentazioni. “Da Isernia a Spoltore esistono solo due realtà teatrali: Sulmona e Pratola” ha evidenziato Rubei, il quale, in conclusione, ha tenuto a ringraziare Clotilde Iavarone per i tanti anni di collaborazione con l’associazione. g.s.
“Se ci amiamo non ci estinguiamo” di Cetty Sommella diretto e interpretato dall’esilarante Nando Paone, reduce da tanti successi, ultimo in ordine cronologico, “Benvenuti al sud”. L’orrore della guerra raccontato da chi l’ha vissuta in prima persona, in un originale connubio tra versi in ottava e dialetto romanesco, sarà rappresentato l’8 marzo ne “Li romani in Russia” di Elia Marcelli, adattamento teatrale Marcello Teodonio, per la regia di Alessandro Benvenuti, con Simone Cristicchi, artista poliedrico e attore unico, capace di trasmettere emozioni spaziando dalla cantautorato alla recitazione, senza mai restare imbrigliato in schemi né convenzioni. Non si tratta di un semplice monologo, ma si potrebbe definire un dialogo a più voci per Attore Solo. “Speriamo che con questo spettacolo si possa avviare un rapporto tra giovani e teatro” ha affermato Rubei. Quarto appuntamento (16 marzo) è con “w w L’Italia 150 anni ma non li dimostra”, scritto diretto e interpretato da massimo Bagliani e Isabella Robotti. Un percorso allegro, intervallato dai tragici momenti riferiti alle guerre, si tratta di una cavalcata che attraversa un secolo e mezzo della nostra storia dalla politica all’arte, dalla musica al cinema, passando per lo sport, la letteratura, l’industria e la moda. Ultimo spettacolo in programma “Vermicino, l’Italia nel pozzo” di Elena Sbardella e Massimo Gamba (data da destinarsi). Se per le passate stagioni erano 16 mila gli euro sborsati dal Comune, quest’anno saranno 5 mila. La selezione degli spettacoli è avvenuta in base alle compagnie, che si sono dovute adattare alle difficoltà della palco del Pacifico trapezoidale e irregolare, come hanno affermato assessore e organizzatore, spiegando come, invece, il Caniglia abbia il privilegio, rispetto a tanti altri dell’Abruzzo e Molise, di poter ospitare grandi spettacoli grazie alla struttura ampia e adeguata. Hanno sottolineato, inoltre, che si sta procedendo al riposizionamento, nella sala di via Roma, delle poltrone che saranno anche numerate come al teatro, per poter permettere a un numero maggiore di spettatori di assistere alle rappresentazioni. “Da Isernia a Spoltore esistono solo due realtà teatrali: Sulmona e Pratola” ha evidenziato Rubei, il quale, in conclusione, ha tenuto a ringraziare Clotilde Iavarone per i tanti anni di collaborazione con l’associazione. g.s.