la precisa determinazione di riconoscere al progetto carattere di assoluta priorità rispetto ad ogni altra analoga struttura sanitaria della Regione.
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mercoledì 2 novembre 2011
MILANO, QUESTION TIME SU NUOVO OSPEDALE SULMONA
SULMONA – Come aveva annunciato
nell’incontro sulla sanità organizzato dal Terzo Polo e Sel lo scorso giovedi nella sede della Comunità Montana peligna a Sulmona, il capogruppo
Api in Consiglio regionale, Gino
Milano, ha presentato oggi un’
interrogazione a risposta immediata da discutere nell’ambito del ‘Question time’ nella seduta di martedì 8 Novembre del Consiglio
regionale in merito alla costruzione del nuovo ospedale di Sulmona. Milano ha
chiesto al Presidente della Regione Gianni Chiodi, di conoscere
se alla dichiarazione della realizzazione di un nosocomio ex novo “corrisponda, di fatto,
la precisa determinazione di riconoscere al progetto carattere di assoluta priorità rispetto ad ogni altra analoga struttura sanitaria della Regione.
Ciò” si legge “a motivo della non
sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza e staticità sismica dell’attuale
struttura della SS Annunziata” che costituisce un’emergenza ineludibile. Chiede,
inoltre, “se, di conseguenza, intenda affermare la natura pubblica dei relativi
finanziamenti, utilizzando le risorse di quell’art. 20 da ricontrattare in sede
nazionale, ma soprattutto –qualora non
fossero quelle risorse totalmente sufficienti per l’intera copertura
finanziaria, se intenda impegnarsi a reperire ogni altro residuale fondo e
destinarlo a realizzare compiutamente l’opera sanitaria in una città, come
Sulmona, che negli ultimi tempi ha visto ridurre ogni pur minimo intervento
inteso a valorizzare le sue peculiarità territoriali e le sue prospettive di
crescita’’. Il capogruppo di Api, Milano, dopo aver evidenziato che da una serie di
ricerche è emersa “una situazione di preoccupante criticità della struttura
ospedaliera SS Annunziata di Sulmona, composta di più corpi, specificatamente
da una parte edificata negli anni 50 e da un’altra realizzata alla fine degli
anni 80, una precisa documentazione (nota DPC/SISM/0026900 del 17.4.2010)
descrive l’altissimo fattore rischio, in caso di sisma, dell’ala di recente
costruzione, per la quale comunque risulta il mancato utilizzo di tecniche più
innovative di stabilità e sicurezza; di fronte alla possibilità di procedere
alla demolizione della parte vecchia e al recupero possibile dell’ala nuova
dell’ospedale peligno, il manager della ASL n. 1 indicava la necessità di
realizzare una struttura ospedaliera completamente nuova, ubicata in area già
urbanizzata, con costi da determinare, con nuove ostinazioni urbanistiche da
effettuare e con utilizzo dello strumento del project-financing per il
reperimento delle risorse finanziarie necessarie, stante l’asserita
insufficienza delle risorse previste dall’art. 20 L . 67/88; l’amministrazione
comunale di Sulmona si avventurava in una ipotesi di tale genere, sostenuta a
maggioranza consiliare’’ Ha rilevato che ‘’l’attuale situazione di precaria
agibilità e pericolosità sismica della struttura ospedaliera di Sulmona non
ammette indugi o ulteriori ritardi nell’intervento; la complessa, lunga e
imprevedibile procedura di project-financing, pone da subito la difficoltà di
trovare acquirenti privati; ma rivela l’insolita scelta di privilegiare la
privatizzazione della gestione ospedaliera, a discapito della caratterizzazione
pubblica del presidio; ben si potrebbe, invece, procedere alla costruzione di
un nuovo ospedale nell’area già da 70 anni destinata all’edilizia socio-
sanitaria, senza alcun bisogno di varianti urbanistiche; si dovrebbe rendere
idonea la nuova area con adeguati interventi tecnici di ultima generazione e
limitando l’abbattimento alla sola ala vecchia, nel contempo ci si avvarrebbe
di strutture provvisorie per i ricovero dei degenti, con un programma
assolutamente4 certo, contenuto nel tempo e senza il rischio di riduzione del
servizio sanitario peligno, sia nel numero dei posti-letto che nella logistica
delle prestazioni’’. g.s.
la precisa determinazione di riconoscere al progetto carattere di assoluta priorità rispetto ad ogni altra analoga struttura sanitaria della Regione.