Un detenuto presso la sezione infermeria della C.R. di Sulmona ha dato fuoco alla sua cella e si stava facendo morire. Solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria si è potuto salvare la vita dello stesso e scongiurare una possibile strage per via del fumo tossico sprigionatosi dal materasso e dalle suppellettili presenti nella camera.L'ennesimo episodio di autolesionismo è accaduto l'altro ieri nel carcere di via Lamaccio.
La situazione a Sulmona dopo un breve periodo di pseudo tranquillità ha ripreso a macinare numerosi eventi critici e critica risulta essere anche la situazione in merito al personale presente nell'istituto peligno. In Esso si contano più di 60 persone fuori per malattia che sommate a quelle in congedo estivo supera del 50 %( 34% quella tollerabile) la dotazione organica del peniteniario peligno, già di per sè deficitaria di almeno 50 unità , gettando in una situzione di gran lunga inferiore ai livelli minimi di sicurezza un carcere che si trova solo all'inizio di un calvario che vedrà il suo culmine nel momento in cui i quasi 20 agenti distaccati a sulmona faranno rientro nella casa circondariale di avezzano dalla quale provengono. Intanto sempre a sulmona piove sul bagnato. Il DAP ha infatti richiamato in sede molti dei distaccati, presenti a sulmona da moltissimo tempo, che hanno fatto pianta organica e dei quali veramente non se ne può più fare a meno.
A tal proposito la segreteria provinciale Uil Penitenziari inviterà il Segretario Generale Eugenio Sarno a visitare il carcere sulmonese e attraverso lo stesso chiedere un urgente intervento, al competente dipartimento, volto al ripristino delle condizioni di normalità che da tempo a sulmona latitano.Il Segretario Provinciale e Vice Regionale Mauro Nardella.
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