SULMONA-"Mercoledì 26 novembre la maggioranza del Consiglio Comunale di Sulmona, nonostante le richieste delle opposizioni e dei sindacati, ha deciso di proseguire sulla sua strada: sul Cogesa non si torna indietro, l’affidamento in house non ci sarà e l’intenzione confermata è quella della gara pubblica. Una decisione che, come un effetto domino, sarà sicuramente ripresa da altri Comuni soci, segnando definitivamente la fine della società. Si tratta di una situazione davvero preoccupante per svariate ragioni. In primo luogo è la dimostrazione di una totale incapacità di azione da parte dell’amministrazione comunale, che senza un reale confronto con la cittadinanza e con le parti sociali e senza una vera visione di futuro, decide di sottrarsi alle proprie responsabilità, mirando unicamente alla privatizzazione dei servizi pubblici. È chiaro ed evidente a tutte e tutti che - a differenza di quanto affermato dal Sindaco - la gara pubblica non sia l’ultima soluzione e che Cogesa avrebbe ancora la possibilità di proseguire la sua attività di società partecipata. Andare a gara pubblica vuol dire, ad oggi, decretare di fatto la fine del Cogesa, con un futuro incerto per centinaia di lavoratrici e lavoratori. Su questo, infatti, non c’è stata alcuna informazione chiara, non c’è un reale piano per la tutela occupazionale ed evidentemente neanche la volontà di approfondire il tutto, altrimenti - pur se convinti della decisione presa - i rappresentanti della maggioranza avrebbero potuto benissimo sospendere la delibera, aprendo un confronto e rimettendo in discussione il tutto. Inoltre, la privatizzazione dei servizi rischia di compromettere gravemente il diritto alla salute per le cittadine ed i cittadini del territorio ed il diritto alla tutela ed alla salvaguardia ambientale, creando anche un rischio concreto di un aumento delle bollette per le famiglie. Tre fattori sicuramente da tenere in considerazione quando parliamo di raccolta e gestione dei rifiuti e che invece, anche in questo caso, non sono stati assolutamente considerati. Esattamente come per la vicenda della centrale e del gasdotto Snam, quindi, la visione miope della politica, la chiusura all’ascolto e l’indifferenza verso il territorio prevalgono su questa vicenda. Per l’ennesima volta abbiamo la dimostrazione che Sulmona è una città di speculazioni, dove la classe dirigente non lavora per la propria comunità ma solo ed esclusivamente per interessi politici. Non possiamo accettare tutto questo, tutta la superficialità e l’indifferenza sempre più evidente. Schierandoci ancora una volta a difesa del territorio e dell’ambiente, sosteniamo la battaglia appena iniziata contro questa assurda e miope decisione".
Comitato No Snam Sulmona
Comitato No Snam L’Aquila
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