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martedì 14 ottobre 2025

AVS L'AQUILA: "HA STATA LA SINISTRA"

L'AQUILA - “Ha stata la sinistra”, con l’uso facoltativo dell’h (la famosa “mutina” di quando eravamo bambini), perché il web, si sa, è il mondo della libertà e lì ognuno è libero di dire ciò che vuole e come vuole (almeno fino a quando non arriva una querela); purtroppo per noi, per il web non valgono le famose regole del Fight Club, dove quello che succede lì, lì deve rimanere. Il web indirizza, fa opinione e, soprattutto, molto spesso è l’humus (con l’“h”) dove coltivare odio e ignoranza.Così, anche stavolta, di fronte a un episodio grave come quello accaduto alla Villa Comunale durante la Coppa Gran Sasso d’Italia — un’aggressione tra due giovani stranieri — la risposta del centrodestra è arrivata puntuale come una tassa: silenzio da parte degli amministratori comunali e leoni da tastiera, più o meno reali, scatenati nell’attribuire colpe alla “sinistra”.
Cosa c’è di più comodo che fare lo struzzo e lasciare che la colpa venga attribuita a chi non governa da anni?

Eppure, chi governa da otto anni L’Aquila, da oltre 6 la Regione e da troppi il Paese, è proprio quella destra che oggi gioca al gioco dello struzzo: testa sotto la sabbia, coda ben dritta e sguardo rivolto altrove.
In questi otto anni, la città è stata amministrata con grande capacità di rimozione selettiva: le marginalità sociali? Invisibili. Le periferie abbandonate? Non pervenute. Tutto centro, pietra bianca, promozione di una classe dirigente amica e majorettes.
La ricostruzione post-sisma, che avrebbe potuto essere un’occasione per creare spazi di vita e comunità, si è trasformata in un patchwork di “non luoghi”: quartieri senz’anima, dove la solitudine si mescola alla precarietà e dove la devianza trova spesso terreno fertile.

Ma guai a parlarne, perché altrimenti “ha stata la sinistra” potrebbe iniziare a non funzionare più.
E se qualcuno osa ricordare che Giorgia Meloni governa il Paese da tre anni e che la destra, in varie forme (Lega in primis), ha passato più tempo al governo che all’opposizione negli ultimi venticinque anni, allora si cambia discorso.
Del resto, il centrodestra ha un talento raro: quello di governare fingendo di essere all’opposizione.

Venticinque anni, dicevamo, in cui il mondo che conoscevamo è cambiato; venticinque anni in cui globalizzazione, aumento delle temperature, migrazioni e cambiamenti geopolitici importanti ci chiedono uno sforzo di pensiero politico, ci chiedono una politica all’altezza della situazione e non due slogan buoni quando si fa opposizione (ricordate ancora il famoso “blocco navale”? Che fine ha fatto?) oppure l’apertura di canili a 5 stelle in Albania.

Noi di Sinistra Italiana L’Aquila crediamo invece che la sicurezza non si garantisca con proclami, ma con politiche reali di inclusione, formazione e prevenzione.
Servono percorsi di integrazione veri, non parcheggi sociali. Inoltre sono necessari rapporti internazionali efficaci, affinché i rimpatri di chi delinque siano praticabili, certo sempre nel rispetto dei diritti umani.
Serve, soprattutto, non abbandonare i giovani che escono dai circuiti di protezione, perché il passaggio alla maggiore età non può diventare un salto nel vuoto e a L’Aquila questo problema è particolarmente evidente.

Abbiamo denunciato più volte la perversione di un sistema dell’accoglienza per cui:

-       fino a 18 anni, un minore straniero non accompagnato gode di un minimo di sistema di protezione, a volte ridotto al minimo sindacale della garanzia di un tetto e di pasti più o meno caldi, senza impegnare tutti i soggetti che dovrebbero essere coinvolti, dai privati ai pubblici, a programmare politiche di integrazione, lasciando il tutto alla buona volontà degli uni o degli altri: vige lo spontaneismo istituzionalizzato in uno dei temi principali delle politiche sociali!

-       dopo i 18 anni, a prescindere se si è imparato l’italiano o si sia trovato un lavoro, si viene portati fuori dalle strutture di accoglienza, messi per strada, alla mercè della strada a fare quello che la strada chiede di fare, spaccio o prostituzione che sia.

La sicurezza, per noi, nasce dalla giustizia sociale, non dall’indifferenza. Siamo convinti che se metti un uomo nella condizione di non avere nulla da perdere, si comporterà come uno che non ha nulla da perdere. Purtroppo in questo momento non solo non riusciamo, con sistematicità, ad avviare vere politiche di integrazione ma non siamo capaci neanche di far funzionare la fase repressiva, con la quasi impossibilità di portare a termine i rimpatri di chi delinque (l’unico paese con cui sembrano funzionare è la Tunisia). D’altra parte alcuni governi nordafricani sono nostri grandi partner commerciali e gli affari sono affari, con buona pace dei leoni da tastiera che non si chiedono come mai, da Biondi in giù, domina il silenzio quando in città accadono accoltellamenti, aggressioni e cose simili".


Fabrizio Giustizieri - segretario Provinciale Sinistra Italiana - AVS L'Aquila
Pierluigi Iannarelli - Segretario Comunale Sinistra Italiana - AVS L'Aquila
Lorenzo Rotellini -Capogruppo AVS Comune dell'Aquila
 

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