Il volume esplora il profondo e inaspettato legame tra Gabriele d'Annunzio e San Francesco, nato dal viaggio ad Assisi che il Vate compì nel settembre 1897 con Eleonora Duse e Angelo Conti. Quell'esperienza trasformò il Santo in un "mito personale" per d'Annunzio e lasciò tracce in gran parte della sua produzione, da Alcyone (1903) al Libro segreto (1935).
Il libro getta luce sulla curiosa coincidenza tra il Cantico delle creature di San Francesco, scritto un anno prima della morte, quasi in totale cecità, e il Notturno anch'esso generato dal buio di una cecità temporanea. D'Annunzio, infatti, attribuì proprio a quell'esperienza la genesi del suo lavoro.
Pur distanti nei secoli e nelle credenze, Francesco e d'Annunzio appaiono uniti dalla parola poetica che si fa mito e rito: il Taccuino di Assisi ne è la più viva testimonianza.
Angelo Piero Cappello è dirigente del Ministero della Cultura e studioso di letteratura italiana del Novecento. Ha pubblicato saggi su Pirandello e d’Annunzio e ha curato l'edizione delle Faville del maglio nei “Meridiani” Mondadori".
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