ROCCHETTA AL VOLTURNO - "Questa mattina sono arrivati da tutta Italia 150 giovani che hanno risposto all’appello del coordinamento No Pizzone II, hanno montato le loro tende alle Sorgenti del Volturno, suggestiva area messa a disposizione dal Comune di Rocchetta al Volturno (IS). In programma due giornate di confronto, escursioni e proposte contro la speculazione energetica e la marginalizzazione dei territori.Oggi, dopo aver montato il campeggio e consumato il pasto preparato dagli attivisti, la discussione si è articolata attorno a due temi:
– Marginalità come risorsa: per ribaltare la narrazione che vuole le aree interne come fragili o irrilevanti, valorizzandole invece come luoghi generatori di nuove forme di comunità, economia e autodeterminazione;
– Grandi progetti e difesa dei territori: un confronto diretto tra esperienze che si oppongono a opere devastanti per l’ambiente e per il tessuto sociale, dalla Sicilia all’Appennino, alla Val di Susa.
Ha aperto i lavori il prof. Rossano Pazzagli, storico dell'Università del Molise che ha raccontato come “Si è tolta voce ai territori dopo averli marginalizzati. Molti pensano che la marginalizzazione sia ineluttabile, ma si dimenticano che nella storia nulla è irreversibile, i paesi hanno avuto alti e bassi, è da circa 70 anni siamo in una fase discendente.
La colpa è del modello di sviluppo che è polarizzante, mentre l’Italia è fatta per l’80% da colline e montagna. Prima di impostare strategie di rinascita dobbiamo chiederci cosa sia successo, analizzare il processo di declino: allo spopolamento degli anni 50-60 si è reagito con politiche contrarie a quelle che sarebbero state necessarie.
Dobbiamo poi chiederci cosa è rimasto, perché non è vero che non è rimasto niente: c’è un patrimonio territoriale, che non è solo ambientale ma anche culturale, enogastronomico…
Dobbiamo infine chiederci cosa fare, e la risposta implica un rapporto con la politica, una condivisione delle scelte, individuare gli strumenti, ma anche i soggetti che dovrebbero fare, soggetti di base come le associazioni, i comitati, le proloco, le parrocchie. E c’è la necessità di una visione di come vogliamo i nostri territori tra 20 o 30 anni, e solo dopo pensare ad una strategia e infine a dei progetti. È necessaria la partecipazione, alla quale non si è più abituati, e dobbiamo far circolare esperienze, non ricette…”.
Sono seguiti decine di interventi, alcuni anche di cittadini dei paesi coinvolti dal progetto dell’Enel.
La seconda giornata, sarà dedicata a un’escursione dalle Sorgenti del Volturno al Lago di Castel San Vincenzo, attraversando luoghi che sarebbero gravemente impattati dal progetto di Enel “Pizzone II”.
Nel pomeriggio, si terrà un’assemblea finale per condividere proposte, strumenti e orizzonti comuni".
Alcune delle realtà presenti:
No snam Abruzzo
Confluenza, dal Piemonte
Ape Salerno
Ecologia politica network
Scatola di latta, dal Salento
Ex OPG, da Napoli
Casa del Popolo La conviviale, da Vasto
Iskra, Assemblea popolare di Bagnoli e Campi Flegrei
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