Chi vive nelle aree interne paga troppo per servizi inadeguati. Nel 2025 è inaccettabile che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, solo perché abitano lontano dai centri urbani. Si può e si deve fare di più: semplificare le procedure, estendere la platea dei beneficiari; rafforzare i servizi essenziali, a partire da trasporti, sanità e scuola; e ascolto costante dei territori; un vero patto con il Governo nazionale per garantire risorse certe e dirette ai comuni montani. La Regione Abruzzo deve assumersi fino in fondo la responsabilità di una strategia organica per le aree interne. È tempo di superare la logica delle misure spot e degli annunci. Se le aree interne si svuotano, si svuota anche la credibilità delle istituzioni. Serve visione, serve coraggio, serve una politica regionale all'altezza dell'impegno degli amministratori locali, che ogni giorno combattono contro isolamento, disservizi e spopolamento. Questa – conclude Di Marco – non è una battaglia di parte: è una battaglia per la dignità istituzionale dell'Abruzzo intero".
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giovedì 31 luglio 2025
DI MARCO SU COMITATO LEGISLAZIONE: "LE AREE INTERNE SI STANNO SVUOTANDO. LA LEGGE 32/2021 È UNA BASE, MA SERVONO INTERVENTI URGENTI E STRUTTURALI"
PESCARA - "I piccoli comuni montani rappresentano oltre il 56% dei comuni abruzzesi. Sono il cuore autentico della nostra regione, ma oggi rischiano di diventare periferie dimenticate. Tra il 2016 e il 2022 hanno perso più di 14.000 abitanti. Non possiamo più ignorare questa emergenza, il lavoro fatto va potenziato e finalizzato", così il consigliere Antonio Di Marco, a margine del Comitato per la Legislazione che oggi ha fatto il punto sulla Legge Regionale 32/2021, dedicata al contrasto dello spopolamento nei piccoli comuni di montagna."La legge 32 ha rappresentato una risposta concreta, ma al terzo anno di attuazione a fronte della valutazione dell'impatto i risultati non sono stati determinanti – spiega Di Marco – Sono state 1.768 domande per gli incentivi ai nuovi residenti, con 1.098 accettate e liquidabili; gli assegni di natalità sono in costante crescita, con maggiore partecipazione e velocità nell'istruttoria; 35 domande liquidate nel 2023 per il rimborso delle rette scolastiche nei Comuni senza scuole statali; ambulatori pediatrici attivati grazie agli accordi tra ASL e Comuni. Abbiamo fatto molto, ma non basta, perché solo il 2% dei nuovi residenti ha avviato un'attività imprenditoriale, segno che il raddoppio del contributo non è sufficiente. Inoltre, permangono criticità gravi: burocrazia eccessiva, organici insufficienti negli uffici, scarsa integrazione con i servizi essenziali. E il trasporto pubblico locale resta una delle emergenze più gravi.
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