“Quello di oggi – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – è un passaggio imposto dalla normativa vigente, che ci mette al riparo dalle misure sanzionatorie previste dalla legge per la mancata copertura del disavanzo. Come ho già detto, però, si tratta di una manovra prudenziale, che comprende anche quelle poste su cui i ministeri hanno chiesto chiarimenti e che comunque andavano conteggiate in questa fase. Nel prossimo tavolo di luglio, durante il quale presenteremo il bilancio consolidato dell’esercizio 2024 e forniremo tutti i chiarimenti richiesti, si arriverà alla quantificazione effettiva del disavanzo e alla conseguente ridefinizione delle coperture, con la liberazione delle risorse oggi accantonate in eccesso”.
La Verì non nasconde che per la sanità abruzzese quello attuale sia un momento complicato, al pari di quello che sta avvenendo anche in altre Regioni italiane. E il riferimento politico va alla minoranza, che ha preso di mira anche la sostenibilità economico-finanziaria della rete ospedaliera approvata dal centrodestra nel 2023.
“Eravamo e siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che l’articolazione dell’offerta sanitaria da noi voluta sul territorio avrebbe comportato – rimarca – ma allo stesso tempo abbiamo continuato a difendere quell’articolazione e continueremo a farlo, perché i cittadini hanno diritto all’assistenza in qualunque area del territorio vivano. Fa sorridere, dunque, che la minoranza ci attacchi sulla sostenibilità del sistema, ma poi gridi allo scandalo, con comunicati stampa, interrogazioni, risoluzioni, mobilitazioni e ricorsi alla magistratura, se solamente viene ipotizzata la trasformazione di un reparto da unità complessa a unità dipartimentale. E le cronache degli ultimi mesi sono piene di questi episodi. Ci vorrebbe un minimo di coerenza, perché non si può sostenere che il sistema così dimensionato non regga e poi urlare se viene toccata l’organizzazione (non i servizi) di un ospedale magari del proprio bacino elettorale”.
Un appunto, infine, ai dati sulle proiezioni 2025 diffusi sempre dal centrosinistra che già prevede una chiusura dei conti a fine anno con una perdita di 120 milioni di euro.
“Peccato – continua l’assessore – che le Asl stiano ancora caricando i dati del primo trimestre sulla piattaforma dedicata e, in ogni caso, si tratterebbe solo di una proiezione al 31 dicembre (i numeri reali saranno disponibili a luglio 2026), che non può essere presa in considerazione per i soliti motivi, che abbiamo ripetuto più volte in questi anni: non è ancora nota la quota spettante all’Abruzzo dalla ripartizione del Fondo sanitario nazionale e inoltre il primo trimestre dell’anno è notoriamente un periodo di assestamento per le aziende e solo a partire dal secondo trimestre il tendenziale annuo appare più chiaro. Mi pare, quindi, quantomeno prematuro lanciare allarmi su una nuova rimodulazione della tassazione, che in nessun caso potrebbe essere adottata quest’anno. Certo, questo non significa che la Regione stia a guardare, perché sono già state messe in campo manovre di contenimento dei costi che contribuiranno a limitare il disavanzo e già alla metà di maggio inizieranno i consueti tavoli con le singole aziende per verificare lo stato dell’arte. Il Dipartimento Sanità, coordinato dal direttore Emanuela Grimaldi, è costantemente al lavoro su queste tematiche, che scontano un problema nazionale di criteri di ripartizione del fondo sanitario, come abbiamo ribadito in tante occasioni”.
F.S.
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