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giovedì 5 dicembre 2024

FERROVIA ROMA-PESCARA. MARSILIO: "QUANDO FINIRA’ L’OPERA DI DISINFORMAZIONE DEL PD?"


L'AQUILA  - "Il Partito Democratico è impegnato da anni in una campagna di disinformazione sulle conseguenze dell’opera di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, che ormai sconfina nel grottesco. Apprendo da organi di stampa che sarebbe addirittura in pericolo la chiusura di tre stazioni, tra le quali – ‘udite udite!’ – quella del mio paese di origine, Tocco da Casauria. Sprezzanti del ridicolo, pur di spaventare i cittadini, raccontano ogni male e ogni nefasta conseguenza dal passaggio di una linea veloce che – semmai – porterà solo crescita economica, sociale e culturale, accorciando distanze e tempi di percorrenza, trasferendo su ferro e con trazione elettrica quota del traffico privato su gomma con ricadute positive sotto il profilo ambientale. E’ appena il caso di ricordare che la ‘gloriosa’ stazione di Tocco-Castiglione è chiusa da trent’anni almeno, e che i toccolani usano abitualmente quella di Torre de’ Passeri, distante 5 km dal centro del paese.
Ma la gaffe sulla stazione di Tocco ‘a rischio chiusura’ svela la strategia bugiarda e mistificatoria del Pd: inventano pericoli, fomentano allarmi, strillano forte per non far sentire le pacate argomentazioni dei progettisti di Italferr e Rfi (tra i migliori al mondo, trattati come lanzichenecchi), che spiegano e rispiegano con la pazienza di Giobbe i motivi delle scelte progettuali e lo stato dell’arte delle fasi di progettazione. E, a proposito dell’ennesimo ‘allarme’ lanciato per la tratta del Morrone, è stato già più volte spiegato che il progetto è ancora in una fase embrionale, e che rispetto alla galleria disegnata nell’ipotesi di larga massima approvata nel 2020 (quando il Ministro era Paola de Micheli…), verranno presentate diverse alternative progettuali e di tracciato, tra le quali verrà individuata quella che offre tutte le garanzie di rispetto dell’ambiente, a cominciare dalla tutela dell’acqua. Che, quindi, non corre alcun pericolo di veder prosciugate le preziose sorgenti. Agitare ossessivamente oggi la questione, come se le ferrovie volessero irresponsabilmente sottrarre l’acqua a mezzo Abruzzo, senza avere ancora uno straccio di progetto su cui ragionare, è pura e semplice strumentalizzazione. Peraltro incomprensibile: un’opposizione seria dovrebbe incalzare il governo nel fare la ferrovia il più velocemente possibile, non inventare ostacoli per ritardare, ricominciare da capo, spostare fondi da un lotto all’altro, pur di coltivare piccoli orticelli elettorali, con l’unico risultato possibile quello di perdere i fondi a vantaggio dell’ennesima ferrovia da fare nel nord produttivo o nelle popolose e remunerative aree metropolitane. Per finire, sul tema delle stazioni ‘saltate’: qual è il problema se un nuovo tracciato in variante per la linea veloce dovesse saltare qualche piccola stazione? La stazione (per esempio Bussi, Popoli, Piano d’Orta/Bolognano…) continuerà a esistere e a offrire il servizio per pendolari, studenti e lavoratori, pure potenziato e reso più frequente grazie all’alleggerimento della linea dovuto al trasloco dei treni veloci sulla nuova linea. O qualcuno vuole far credere ai cittadini che una linea ‘veloce’ debba fare una fermata in tutte le stazioni (una volta si chiamava ‘accelerato’… ed era quello più lento, ovviamente)?".

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