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lunedì 22 luglio 2024

A CORFINIO LA RIEVOCAZIONE STORICA "IL GIURAMENTO DEI POPOLI ITALICI"

CORFINIO VIDEO  - Si è svolta ieri a Corfinio la rievocazione storica "IL GIURAMENTO DEI POPOLI ITALICI", organizzata dall'Amministrazione Comunale di Corfinio e ProLoco con il Patrocinio della Regione Abruzzo.La Rievocazione Storica è giunta alla sua seconda edizione ed anche quest'anno ha visto una grande partecipazione.Dal piccolo centro di Corfinio nel cuore dell’Abruzzo interno, oltre duemila anni fa (91-89 a.C.) partì la rivolta della Lega Italica contro Roma, sfociata nella guerra sociale. Gli Italici insorti crearono una vera e propria struttura politica  sullo schema  di quella dell'Urbe. Elessero due consoli, uno dei Marsi e uno dei Sanniti e un'assemblea di 500 senatori. Ma in particolare coniarono monete che riproducevano il giuramento di fedeltà degli Italici contro Roma. Nella sala n. 6 del Museo Civico Archeologico di Corfinio è possibile ammirare  una moneta su cui appare  impressa, per la prima volta, la scritta Italia (Viteliu in osco).

"Ogni anno rivive a Corfinio, in uno spettacolare corteo storico, la gloria della Lega Italica. Il timbro opaco delle tube, che evoca segnali d'attacco, e quello più grave delle buccine, legato al cambio della guardia, si fondono a simboleggiare la ferma intenzione italica di combattere Roma per instaurare un nuovo ordine politico-sociale. Appaiono i guerrieri peligni: con l'antico vessillo e il moderno stendardo aprono la strada ai sacerdoti, alle vestali e alle ancelle, che recano al dio Curino i frutti della terra e l'animale sacrificale.

Al suono cadenzato dei tamburi, avanzano nelle loro uniformi di diverso colore, imbracciando spade e scudi ornati dei simboli tribali, guerrieri marsi e sanniti, marrucini e frentani, vestini, piceni, apuli, lucani. I vari popoli esibiscono gladiatori e lottatori, che si affronteranno nei Ludi per assorbire ed esaurire, col loro sacrificio estremo, le potenzialità negative del Fato.

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Ciascun gruppo è seguito da famiglie nobiliari: le donne indossando tunica e stola; gli uomini avvolti nella toga trabea dei cavalieri; i ragazzi in tunichette variopinte. Percorsa la Via Italica, mentre i guerrieri, insieme alle famiglie dei notabili, si schierano, il gruppo sacerdotale raggiunge l'ara, predisposta su uno dei maestosi ruderi rimasti a testimoniare l'antica grandezza.

Accompagnati da squilli e rulli, escono dai ranghi personaggi che si sono conquistati col coraggio un posto nella storia: i consoli italici Quinto Popedio Silone e Caio Papio Mutilo e i pretori Marco Lamponio, Gaio Vidacilio, Herio Asinio, Publio Presenteio, Lucio Afranio, Gaio Pontidio, Tito Lafrenio. L'estrema decisione è presa: è la guerra! Sollevando le spade, al grido di "ITALIA!", i capi militari giurano fedeltà alla Lega Italica, e il brivido d'emozione che serpeggia tra la folla sottolinea la grandezza del momento rappresentato.

Al sacrificio propiziatorio seguono i Ludi, in cui i giovani guerrieri si disputano il diritto all'accensione del fuoco sacro. Quando dai tripodi si levano le fiamme, il corteo si ricompone, ma in modo diverso: ora è il gruppo sacerdotale ad aprirlo, precedendo un unico schieramento in cui i guerrieri dei diversi popoli legati dal patto sacro appena sancito, marciano uniti, e, infine, le famiglie nobiliari."















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