In questo modo, aggredirebbe le aree più sismiche del Paese, provocando, in spregio alle norme di tutela nazionali e internazionali, enormi danni sul piano paesistico, ecologico, storico, archeologico, idrogeologico e climatico. Ancor più stupefacente tuttavia è la replica dei cementificatori, che pur di non rinunciare a lauti guadagni sarebbero disposti a procedere nel sottosuolo, scavando interminabili gallerie. Senza preoccuparsi affatto di dove andrà a finire il materiale di risulta, né di cosa accadrà alle falde idriche sotterranee, che fungono da insostituibili ammortizzatori nelle zone carsiche. E forse dimenticando cosa avvenne ad Avezzano dopo il prosciugamento del Fucino, all’Aquila dopo lo scavo di tunnel al Gran Sasso, e nei territori nordorientali con la tecnica invasiva del “fracking” (sui cui effetti disastrosi sarebbe bene interpellassero l’esperta Maria Rita D’Orsogna).
Questa ennesima mega-opera devastante, se comporterà enormi costi (€ 2,6 miliardi e più, caricati per 50 anni sulle nostre bollette), risulterà poi del tutto inutile, dato che, considerata la situazione energetica, è ben noto che non trasporterà mai metano, né risolverà alcun problema energetico. E non si tratta dell’unico attacco alla natura progettato dalle multinazionali, avallato dalla mala politica e subìto dalle comunità locali, perché molte altre iniziative analoghe sono in frenetica preparazione. Come le centrali geotermiche all’Amiata, gli impianti di ripompaggio nel Molise, gli stabilimenti automobilistici nel Salento, e si potrebbe continuare … Una follìa auto-distruttrice, che nel nome della crescita e dello sviluppo senza limiti sta oggi massacrando il pianeta, e minaccia la stessa sopravvivenza dei suoi incoscienti abitanti".
Franco Tassi - Roma
Centro Parchi Internazionale
1 commento:
Grazie Franco Tassi per contribuire a dar voce a chi si oppone a questa ennesima vergogna contro l'ambiente
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