TERAMO - "Nel 1999 le Nazioni Unite hanno deliberato che il 25 novembre venga considerata la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Per questa occasione l’associazione “Società Clivile” organizzatrice del Premio Borsellino, la città de L’Aquila, la Polizia di Stato, l’assessorato al sociale della Regione Abruzzo, la sezione abruzzese della associazione nazionale magistrati, organizzano in Abruzzo 6 giornate, dal 22 al 27 novembre, sul tema “questo non è amore”, per dire «No» alla violenza di genere .
A TERAMO
le manifestazioni si svolgerànno
VENERDI 24 novembre
dalle ore 10,00/12,30 in Corso San Giorgio ( all’altezza Piazza San Matteo ) con la presenza del camper della Polizia di Stato che distribuirà materiale informativo ed incontrerà gli studenti.
Alle ore 11,00 importante incontro al Liceo Scientifico “Einstein” di Teramo (viale Bovio) a cui prenderanno parte; il Prefetto Fabrizio Stelo; il Questore Carmine Soriente; il sostituto procuratore di Teramo Enrica Medori in rappresentanza della Associazione Magistrati sez Abruzzo; David Mancini Procuratore del tribunale dei minori, la Dirigente scolastica Emanuela Magno.
SABATO 25 novembre
dalle ore 10,00/12,30 in Piazza Martiri della Libertà con la presenza del camper della Polizia di Stato che distribuirà materiale informativo ed incontrerà gli studenti e la mostra fotografica del fotografo Cristian Palmieri.
LUNEDI 27 novembre
alle ore 11,00 con l’incontro nella scuola media D’Alessandro
Una manifestazione importante e quanto mai opportuna mentre registriamo l’ennesima tragedia che ha come vittima una giovane donna che voleva vivere la sua vita. Spezzata, ancora una volta, da chi promette amore e non sa di cosa parla. Il caso di cronaca di Giulia è uno dei 100 e più casi di omicidio registrati nel solo 2023 in Italia. Un caso che ha reso drammaticamente chiara l’esigenza di portare avanti un programma culturale volto all’estirpazione di ogni tipo di violenza sulle donne. Un dato inaccettabile che pone il nostro Paese tra i 5 Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, ovvero omicidio intenzionale, un drammatico fenomeno che trova in gran parte dei casi la sua folle radice in una cultura che non contempla per la donna nessuna emancipazione dai ruoli inferiori prescritti, traducendosi troppo spesso in atti di violenza psicologica o fisica. Se è vero infatti che la violenza contro le donne è un fenomeno tristemente radicato nella società, ed in continuo e tragico aumento. Se è vero che non fa distinzione tra classi sociali, provenienza geografica, istruzione, età, cultura. Se è vero che le cause sono da ricercare in un contesto di ruoli, stereotipi, valori e credenze basate su una disparità tra donne e uomini, che rendono la violenza di genere un comportamento possibile, tollerabile, fino a considerarlo accettabile in certe particolari condizioni, tutto ciò significa che è un problema culturale".
Nessun commento:
Posta un commento