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martedì 28 marzo 2023

AL PREMIO STREGA “NESSUNO ESCLUSO” DI SANDRA RIZZA (IANIERI EDIZIONI) A PROPORLO IL COSTITUZIONALISTA CELOTTO

ROMA  - “Nessuno escluso”, il romanzo della giornalista e scrittrice Sandra Rizza, pubblicato dalla casa editrice abruzzese Ianieri Edizioni, è stato proposto dal costituzionalista Alfonso Celotto al comitato direttivo dell’edizione 2023 del Premio Strega.Sandra Rizza è stata per un decennio cronista giudiziaria all’Ansa di Palermo, ha imparato il mestiere a «L’Ora» di Palermo, negli anni caldi della guerra di mafia, passando presto dalle cronache di ordinaria marginalità sociale alla cronaca nera e giudiziaria.Ha collaborato con «il manifesto» seguendo le udienze del maxiprocesso, e firmando servizi di approfondimento sul tema del garantismo, sul pentitismo e sugli aspetti «sociologici» del fenomeno mafia, a partire dal ruolo delle donne all’interno dei clan.Il libro “Nessuno escluso” racconta una complessa vicenda giudiziaria sulla borghesia mafiosa e sul crollo morale di una intera classe dirigente.Dalla motivazione di Alfonso Celotto “Il romanzo di Sandra Rizza è un’opera particolare e a mio avviso nuova nel panorama letterario. L’autrice è una cronista giudiziaria che dopo oltre 30 anni di inchieste si cimenta con un romanzo che affronta il tema della mafia da un punto di vista diverso: la borghesia apatica, acquiescente, accondiscendente, collusa al punto da potersi definire mafiosa, che è al centro della degenerazione morale del Paese….

Il percorso di consapevolezza che i personaggi del romanzo sono costretti a compiere, di fatto, riflette l’esperienza di interi pezzi della società posti davanti al bivio della scelta etica, nonché il dramma di insospettabili colletti bianchi che per paura, pigrizia o più semplicemente per conquistare vantaggi concreti, si trasformano in indolenti spettatori dello scontro tra mafia e antimafia, se non in fiancheggiatori silenti. In un racconto giallo che vi si avvolge attorno.

A mio avviso è un romanzo avvincente, di vita, di parole che colpiscono, che fa riflettere su un aspetto diverso del fenomeno mafioso e della questione meridionale. Un bel romanzo, che trasuda di sud, di vita, di problemi irrisolti.
Penso che segnalarlo al Premio sia anche il modo per sollecitare la coscienza critica dei lettori, per far riflettere e discutere, ed è utile per incoraggiare una cultura aperta in cui i dilemmi etici, le preoccupazioni per l’integrità pubblica e gli errori commessi possano essere discussi e analizzati liberamente”

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