L’unione dei produttori in cooperativa si rese necessaria perché, in quegli anni, il prezzo dello zafferano era crollato e non vi era richiesta di mercato. A causa di ciò, sussisteva un certo sconforto tra i coltivatori, tale che alcuni di loro cominciarono a distruggere i bulbi, a darli in pasto alle bestie che allevavano, a non coltivare più lo zafferano.
Da allora, grazie alla costituzione della cooperativa, con la guida di Sarra, le cose cominciarono a cambiare pur se tra mille difficoltà iniziali. La seconda svolta, si ebbe nel 2005 con il riconoscimento del marchio Dop al prodotto coltivato nei 13 comuni dell’aquilano riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole.
Nel video reportage, un prodotto unico, destinato a rappresentare un autentico documento storico per le future generazioni, si alternano i racconti di Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio di tutela, Valentino Di Marzio, presidente della cooperativa, e Angelo Sarra, nipote di Silvio e presidente della Fondazione Sarra, le testimonianze di Carmine Marroccella, tecnico del laboratorio analisi della Camera di Commercio Gran Sasso, e Filippo Rubei, della commissione per la certificazione Dop. E poi gli interventi del sindaco di Navelli, Paolo Federico, di quello dell'Aquila, Pierluigi Biondi, della presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso Antonella Ballone.
Il video è stato finanziato dal Comune di Navelli e dalla Fondazione Carispaq, e realizzato con la collaborazione del Consorzio di tutela, dalla Cooperativa Altopiano di Navelli e della Fondazione Sarra".
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