Sono scomparse nel nulla o sono il frutto di scelte generazionali che ne hanno sadicamente compromesso, come non era giusto che venisse fatto visto che dispensavano solo felicità, la loro continuità?Probabilmente non conosceremo mai la vera risposta ma di sicuro tutti abbiamo concorso a far si che il deserto sociologico che da due decenni ci sta attanagliando ci avvolgesse in questa spirale assurda.In sostanza...tutti, visto che siamo figli e nello stesso tempo padri di generazioni, siamo colpevoli anche se tutti potremmo contribuire ad invertire la rotta.Non credete?"si legge in una nota giunta in redazione.
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giovedì 27 gennaio 2022
"SIAMO TUTTI COLPEVOLI!!!"
SULMONA - "Non passa generazione che non venga tacciata di essere la causa della possibile futura disfatta del genere umano.Insomma secondo i più la fine del mondo è lì, a portata di mano, da molti secoli oramai, del destino dell'uomo. Cosa pensare allora?Che cambiano i musicisti ma la musica è sempre la stessa? O che qualcosa negli spartiti delle ere che si sono susseguite è nel frattempo mutato?A darci una mano potrebbero intervenire le generazioni degli anni 60 e 80 che hanno cavalcato l'onda magica di due periodi, seppur intervallati da quello oscuro degli anni di piombo, che hanno caratterizzato in positivo e tutt'ora lo stanno facendo attraverso gli indelebili ricordi che accompagnano il vissuto di chi ha avuto la fortuna di viverli quei momenti.Cerco di identificare la risposta nella società di Sulmona e lo faccio attraverso i ricordi dei loro abitanti che spesso riaffiorano nella loro integrità semplicemente riguardando l' affollato Corso Ovidio nel film " Parenti serpenti".A prevalere sembra essere la spensieratezza vissuta negli anni che vanno a cavallo tra gli inizi degli anni ottanta e la loro fine.Non c'è stata una voce fuori dal coro. Nessuno che non abbia dato il suo assenso. Tutti sono stati propensi nell'identificare proprio in questo spaccato temporale il periodo della "belle Èpoque" abruzzese in generale e sulmonese in particolare.I locali tappezzati di rosso come il gran caffè ( di esso non resta che una lugubre serranda abbassata); luoghi affollati di ragazzi come piazza "venti"( il liceo classico appare oggi nelle vesti di una triste cornice); le scale pullulanti di gente quali erano quelle dell'Annunziata( la chiusura delle caserme ne ha facilitato la desertificazione) e, soprattutto la spensieratezza della gente di allora dove sono andate a finire?
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