Ma a subirne le conseguenze sarebbe l’intero tessuto economico, con perdita di indotto, conseguente alla immagine di non appetibilità del territorio, sprovvisto di presidi giudiziari, per chi su di esso vuole investire.
Anche i cittadini saranno direttamente penalizzati allorquando dovranno recarsi a L’Aquila anziché a Sulmona per rendere una testimonianza, richiedere un certificato penale, per fare una rinuncia alla eredità, per fare una istanza al giudice tutelare per un minore o un interdetto. Tutte le categorie professionali che hanno attività collegate a quella giudiziaria, dai commercialisti ai tecnici, vedrebbero gravemente ridotto il loro lavoro.
Non vi deve essere indifferenza per il problema, perché quando mancano importanti servizi in una città, da quello della giustizia a quello della sanità, la stessa scivola nella categoria del paesone, e la storia di Sulmona non lo merita.
Io darò il mio massimo impegno perché ciò non accada, sensibilizzando i rappresentanti politici dei partiti che mi sostengono a proseguire nell’impegno parlamentare affinché la proposta di proroga, già all’attenzione dei rami del parlamento, sia approvata, per poi lavorare assieme sul progetto di revisione teso a modificare lo scellerato taglio dei presidi giudiziari in Abruzzo, che non ha esempi eguali in nessuna regione italiana".
Vittorio Masci
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