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venerdì 2 marzo 2018

CONGRESSO REGIONALE: RUGGERO DI GIOVANNI E MAURO NARDELLA ALLA GUIDA DELLA UIL PA POLIZIA PENITENZIARIA ABRUZZO

Saranno Ruggero Di Giovanni e Mauro Nardella, unitamente a tutto lo staff, a guidare la compagine della UIL PA Polizia Penitenziaria in Abruzzo.
SULMONA - Ruggero Di Giovanni con i gradi di Segretario Generale Regionale e Mauro Nardella, nelle vesti di segretario regionale e addetto stampa regionale, avranno l’arduo compito di rappresentare la categoria dei  penitenziari in un momento storico assai delicato per ciò che riguarda il settore degli uomini in divisa e della polizia penitenziaria in particolare.

Prova ne sono i numerosissimi problemi elencati dai vari segretari generali territoriali delle 4 province abruzzesi a cominciare dalla mancanza di adeguata attenzione nei confronti dei penitenziari per ciò che attiene la tematica della salubrità e della sicurezza( qui il fumo passivo è imposto da una norma che equipara le camere di pernottamento dei detenuti a residenze e/o domicilio degli stessi.
Per questo problema la UIL attiverà una class action per ricorrere e contestare all’amministrazione la mancata implementazione di sistemi di areazione e la produzione di un  danno nei confronti dei non fumatori ).

Il problema della ridistribuzione dell’organico femminile è molto sentito nelle sedi di Teramo e Chieti laddove, pur essendoci un reparto femminile, presenta in proporzione un organico  di quote rosa di parecchio inferiore a quello di altre sedi ove insistano sezioni maschili. Tutto questo porta queste realtà a soccombere dal punto di vista della concessione del relativo diritto soggettivo con tanto di donne impegnate in turni massacranti nelle sezioni femminili di Teramo e Chieti ed altre delle quali spesso non si sa bene dove collocarle;
Non meno problematica risulta essere la questione del surplus di quote rosa in sedi quali Pescara, Sulmona e L’Aquila laddove si presenta il problema della mancanza pressoché totale di rotazione sui posti di servizio per l’aliquota maschile in quanto bloccata proprio dall’eccessiva presenza di personale femminile che, per imposizione normativa, non possono prestare servizio nelle sezioni detentive ove sono ristretti detenuti di sesso maschile.
Il problema dell’età media dei poliziotti penitenziari è emerso come una bomba pronta ad esplodere. L’età media di 50 anni che va a riguardare i baschi blu abruzzesi sta rendendo quasi del tutto ingestibile l’attribuzione di diritti che il contratto di categoria avrebbe dovuto invece garantire quali esenzione dai turni notturni e di sorveglianza armata.
Carenze d’organico in generale e sovraffollamento riguardano un po' tutte le realtà penitenziarie abruzzesi. Condizioni di elevata criticità le abbiamo a Teramo e Chieti. In queste ultime sedi si è dovuto fare i conti oltre che con una superiore presenza di detenuti rispetto alla capienza regolamentare anche con una serie di aggressioni nei confronti del personale penitenziario al limite della sopportabilità.
Altro problema è quello legato alla sanità penitenziaria e alla chiusura degli OPG. Qui è proprio il caso di dire che si stava meglio quanto si stava peggio!!! A seguito del passaggio della sanità penitenziaria sotto l’egida delle AASSLL sono aumentate in maniera esponenziale le visite(spesso in codice verde e se va male in quello giallo) presso i locali pronto soccorso. Sarà un caso ma per questo motivo sono di molto aumentate anche le sorveglianza a vista dei detenuti con conseguente aggravio dei carichi di lavoro per il personale sorvegliante.
 Per quanto attiene gli OOPPGG va detto che il rimedio è stato peggior dei mali. Tolta la qualità di molte REMS sostituitesi degnamente agli ospedali Psichiatrici giudiziari, resta il grave problema di dover gestire chi la patologia psichiatrica l’ha maturata durante l’esecuzione della pena e che, per norma consolidata, la sua pena la deve scontare in carcere. Succede poi che psicotici aggrediscono malamente i poliziotti penitenziari ( Teramo, Chieti e Pescara gli ultimi casi) e ti va bene se gli fracassano solo la mandibola. Tutti d’accordo sul fatto che questo sta succedendo proprio perché mancano in carcere quelle persone qualificate a gestire questa tipologia di reclusi che invece non mancavano quando gli OPG erano aperti
Tutti si sono ritrovati nel sottolineare come l’accorpamento del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria abruzzese con quelli del Lazio e del Molise abbia rappresentato una controtendenza in fatto di diritto. A seguito di questa politica accentratrice le relazioni sindacali si sono praticamente affossate; i rapporti con gli interlocutori di parte pubblica regionale del tutto azzerate; la rappresentazione della problematica in maniera degna così come veniva fatto quando a dirigere le dinamiche sindacali vi era il provveditore di stanza a Pescara risulta del tutto affondata. Insomma se si dovesse definire il tutto con una parola potremmo tranquillamente utilizzare il termine DISASTRO!!

Oltre ai mali sono stati elencati anche le conquiste che la UIL PA Polizia Penitenziaria Abruzzese:
1.    Elezione dei rappresentanti dei lavori sulla sicurezza;
2.    realizzazione di un nuovo reparto penitenziario presso l’ospedale civile di Sulmona attualmente in fase di ultimazione;
3.    eliminazione del pagamento del canone della caserma per i poliziotti penitenziari non solo abruzzesi;
4.     implementazione di politiche a favore del miglioramento delle condizioni di vita dei poliziotti nelle strutture di L’Aquila ed Avezzano per ciò che attiene
 la sicurezza e la salubrità;
5.    produzione di seminari internazionali di criminologia in quel di Sulmona;
6.    sensibilizzazione delle ASL sulle  problematiche riguardanti l’impatto professionale con le malattie infettive( HIV, HCV, TBC, etc) e delle quali le carceri ne sono piene;
7.    lotte per mense di servizio migliori e più efficienti;
8.    sostegno alla vertenza dei medici penitenziari di Sulmona troppo pochi e malpagati per un carcere che sarà presto annoverato tra i più importanti d’Europa;
9.    sostegno alla vertenza contro la chiusura dei tribunali c.d. minori con la proposta di implementazione di sezioni distaccate del tribunale di Sorveglianza presso le sedi di Sulmona e Vasto e digitalizzazione del processo penale.

Al congresso hanno partecipato oltre a tutti i quadri dirigenziali territoriali anche il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Angelo Urso, il segretario della UIL Abruzzo Michele Lombardo, il segretario generale territoriale della UIL PA Giampiero Fattore e il coordinatore regionale della ITAL UIL Lucio Giancola.
Il motto del congresso è stato: “Polizia penitenziaria un futuro da conquistare”. Sarà l’impegno di  Di Giovanni e Nardella a renderlo possibile? Stante il loro trascorso c’è da essere sicuri
Pescara, 02.03.2018
Il  Segretario Regionale


Mauro Nardella