SULMONA – Si è chiuso con un verbale di mancato accordo e con la conferma dello stato di agitazione il vertice in Prefettura dell’Aquila sul servizio di pulizie di Palazzo San Francesco che è stato riattivato nei giorni scorsi dopo due settimane di stop. La Filcams Cgil della Provincia dell’Aquila, che aveva chiesto la convocazione al Prefetto, non si è ritenuta soddisfatta. Se da un lato c’è la proroga di due mesi, dall’altro resta il malcontento per la riduzione delle ore e per le procedure di licenziamento, impugnate all’istante dal sindacato, che come unica soluzione pensa agli ammortizzatori sociali.
“L’appalto è stato ridotto del 60 per cento e la Coop 2001 che gestisce il servizio per conto del Comune aspetta la liquidazione delle fatture da gennaio per un importo totale di 28mila euro – spiega Luigi Antonetti, Segretario Generale della Filcams Cgil provincia dell’Aquila– una mancanza di liquidità che aveva portato l’azienda ad aprire le procedure del licenziamento collettivo, che ora noi abbiamo impugnato e che speriamo possano essere sostituite dall’accesso agli ammortizzatori sociali”. “Vorremmo capire come si faranno a pulire gli stessi spazi con orari che sono stati più che dimezzati – aggiunge Antonetti – per questo ho confermato lo stato di agitazione”. Intanto, le ore giornaliere di lavoro sono scese da una media di più di 4 ad una di una e 40. Il futuro dei dodici lavoratori, che hanno ripreso regolarmente le loro attività, resta appeso a un filo.
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