SULMONA – E’ stato ristretto agli arresti domiciliari dal 23 gennaio scorso, coinvolto nell’operazione “Fenice”, finalizzata al traffico illecito di droga e alla tentata estorsione e ieri si è ritrovato pure senza lavoro. Protagonista della vicenda è A.L.C., 39 enne di Sulmona, operaio della Magneti Marelli che è rimasto disoccupato. Ieri è arrivata la lettera di licenziamento da parte dell’azienda che non è andata giù al giovane. A parlare è l’avvocato Catia Puglielli. “Abbiamo presentato diverse istanze al giudice per consentire all’indagato di tornare a lavorare ma il Gip ha ritenuto che l’esigenza cautelare doveva prevalere rispetto a quella lavorativa, nonostante lo stato di bisogno”- spiega Puglielli. Stando alle primissime informazioni il giovane sarebbe stato licenziato perché avrebbe fraudolentemente tenuto nascosta la circostanza degli arresti domiciliari. Il diretto interessato, tramite il suo legale Puglielli, fa sapere “di aver avvertito il suo superiore gerarchico lo stesso giorno dell’arresto ed esprime rammarico poiché, essendo un esponente del Consiglio Direttivo del sindacato Cisl, non si è sentito tutelato e annuncia di ricorrere presso un’altra organizzazione sindacale”. L’avvocato Puglielli conclude sostenendo che “per tutelare il mio assistito da velate minacce, ho costituito un team di avvocati, per proteggerlo sia in sede civile che penale”. Una vicenda che sta già scatenando una serie di reazioni all’interno dello Stabilimento ed è destinata ad avere sviluppi.
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