SULMONA - "Parafrasando il contenuto di una pubblicità che occupava gli schermi delle TV negli anni ‘70 e che riempiva gli spazi nella rubrica “il carosello” potremmo tranquillamente dire che, in merito alla questione degli accorpamenti degli istituti di pena e il futuro della Direzione della scuola di Polizia Penitenziaria di Sulmona, il Ministero della Giustizia, nel presentare il decreto firmato il 3 marzo 2016 dall’attuale guardasigilli, ha dimostrato di aver fatto come “Cimabue”…ha fatto una cosa buona ma ne ha sbagliato due"si legge in una nota giunta in redazione.
"Non tanto tempo fa e prima che il decreto fosse firmato mandammo delle nostre considerazioni al fine di opporci alla paventata idea di accorpamento delle Direzioni della Casa Circondariale di Avezzano con quella della Casa Reclusione Sulmona e della Casa Circondariale di Chieti con quella di Pescara ovvero alla espressa volontà di voler mettere insieme, di fatto cancellandola, la direzione della Scuola di formazione di Sulmona con quella di Roma.
Se la notizia che vede non più attuata la politica di accorpamento degli istituti di pena sopra menzionati la Uil la definisce cosa buona, di contro valutiamo clamorosamente sbagliate dal Ministero: 1) la decisione presa di azzerare la Direzione della Scuola di Fonte d’Amore, che dopo 25 anni diviene di fatto scuola di serie B e che si spera non veda, nella scelta fatta, l’inizio di un iter che porti alla chiusura della stessa; 2) l’attribuzione di 2 dirigenti al carcere dell’Aquila (che ricordiamo possiede un numero di detenuti di poco superiore alle 100 unità) in luogo di una sola dirigenza assegnata all’istituto di pena di Sulmona( risaputo essere ingolfato da 500 reclusi in procinto di divenire 700 non appena il nuovo padiglione sarà inaugurato).
Quanto fatto per la scuola di Sulmona altro non rappresenta che un altro “furto”perpetrato a danno di una vallata sempre più preda di scelte discutibili e che stanno desertificando sempre più, dopo la scelta di chiudere le caserme militari foriere di ricchezza per Sulmona visto l’indotto che rappresentavano, un territorio sempre più impoverito di istituzioni e capace di distruggere un quadro demografico ed economico un tempo molto produttivo e invidiato da tutti.
A proposito delle dirigenze degli istituti di pena, sembra quasi che il Ministero abbia sbagliato a scrivere i dati invertendo la scelta iniziale di destinare due dirigenti a Sulmona affidandoli a l'Aquila sede, quest'ultima, che inizialmente vedeva assegnato uno solo e più che sufficiente dirigente. Insomma un disastro!!!
Dispiace non aver assistito, dopo la denuncia fatta dalla Uil, ad una presa d’ atto da parte dei politici locali e regionali atteso che nessuno, diconsi nessuno, ha avuto il coraggio di sostenere, appoggiandola, la nostra vertenza. Così facendo si è dimostrato di non essere vicini non solo agli operatori penitenziari ma ad un territorio che, per come è stato trattato, si porta con se ancora una volta ,metaforicamente parlando,un autentico “lutto” istituzionale".
Il Segretario provinciale e Vice Regionale
Mauro Nardella
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