SULMONA - "Nulla può essere lasciato al caso ed alla spontaneità: occorre un disciplinare di produzione certificato a garanzia del prodotto e delle imprese.L’Officina dei Sapori, la Confesercenti e la Fiesa ripropongono l’istituzione delle De.Co. (Denominazioni Comunali).In tempi insospettabili l’Officina dei Sapori, la Fiesa e la Confesercenti lanciarono la proposta di valorizzazione e salvaguardia delle produzioni tipiche e tradizionali del territorio. Era il 14 maggio del 2013.
Fu consegnato a tutti i candidati a Sindaco, un articolato Documento con proposte concrete per il rilancio della Città. Lo stesso Documento venne ufficialmente consegnato anche al Dottor Giuseppe Ranalli al momento della sua elezione"si legge in una nota giunta in redazione.
"Al Punto 7. (Valorizzazione dei Prodotti Tipici e Tradizionali), del documento (esattamente al sub 7.a) si propongono le De. Co. (Denominazioni Comunali); ovvero “La valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali”.
La filosofia delle De.Co. è insita nel concetto di coinvolgimento del contesto sociale di un territorio. La Comunità è chiamata a difendere e a riconoscere ciò che ne fa la storia e che nessuno potrà mai appiattire o imitare, realizzando in questo modo un livello di autocoscienza tale, riconosciuta dal Sindaco, che può dare adito allo sviluppo di un’economia, alla creazione di marchi o semplicemente a forme associative tra produttori.
In attesa che altri Organismi ed Enti pubblici decidano su quale strada incanalare la “Problematica del Confetto di Sulmona”, noi riproponiamo, con forza, l’istituzione della De.Co. (Denominazione Comunale).
La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine.
In altri termini, è un certificato notarile contrassegnato dal Sindaco, il primo cittadino, a seguito di una delibera comunale, che certifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.
«Il bene identificato da una De.Co. è un bene di un ben limitato territorio che nessuno potrà imitare; frutto della terra, frutto della tradizione, di una particolare abilità manuale non importa: è un bene definito, nel senso etimologico del termine, cioè con dei confini. Ciò che è dentro “è”, ciò che è fuori dai confini della De.Co. “non è”» (di Nichi Stefi).
Naturalmente, oggi per garantire un processo tracciabile del Settore Alimentare, la Fiesa Confesercenti ha deliberato l’istituzione dello “Sportello sulla Sicurezza Alimentare”. Dovrà essere uno strumento ed un supporto per chi si trova a determinare o ad applicare norme e regolamenti, agisca con capacità e competenza, soprattutto in materia di Sistemi di produzione, Requisiti igienico sanitari, Etichettatura degli alimenti (confezionati, preincartati, sfusi) con particolare riferimento agli allergeni, agli aspetti nutrizionali ed alla rintracciabilità, Manuale di autocontrollo (procedure di sanificazione, piani di campionamento riferiti ai requisiti microbiologici dell’igiene di processo e di sicurezza alimentare delle produzioni).
In sostanza, il rispetto dei regolamenti comunitari, della normativa nazionale e regionale deve essere il supporto strategico per ogni produttore anche per la lotta alle frodi ed alla illegalità; fenomeni che potrebbero compromettere la validità di un marchio e l’intera economia di un territorio che non merita tutto quello che sta accadendo.
IL DIRETTORE
Angelo Pellegrino
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