SULMONA - Si alleggerisce la posizione dell'ex funzionario delegato ai rapporti con il concessionario alle riscossioni. A deciderlo la Corte dei Conti prima sezione giurisdizionale centrale nella sentenza del 4 giungo scorso che parla di:"evidenti corresponsabilità nella vicenda relativa alle entrate comunali non riversate dalla Gestor Spa". Adesso rimane un solo problema legato al pagamento delle somme non riversate nelle casse comunali. Complessivamente il Comune ha accumulato un danno di 373mila euro. La sentenza del supremo Consiglio parla chiaro:"evidenti appaiono le omissioni, i ritardi e le inadeguatezze nel modo di gestire la vicenda
che sono imputabili non solo all’appellante ma anche ad altri corresponsabili, fra cui il sindaco ed assessori, il responsabile dell’ufficio legale e il dirigente responsabile del servizio". Un comportamento, quindi, tenue che ha portato la Corte dei Conti centrale a rideterminare la censura-sanzione limitandola al 10% di quella stabilita dai Giudici di primo grado. Una riformulazione delle sentenza di primo grado emessa dalla Corte dei Conti dell'Aquila. Dubbi sono stati sollevati anche "sull'ordine della effettiva idoneità delle azioni giudiziarie assunte dall'ente" che di fatto ha portato a ridurre la condanna in capo all'ex funzionario di Palazzo San Francesco. La Corte d'Appello, inoltre, stigmatizza l'operato della Procura Regionale che, in primo grado, si era limitata ad indagare solo il funzionario delegato.
Barbara Delle Monache
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