SULMONA - Hanno trascorso la prima notte a Sulmona i venti profughi africani arrivati ieri in città. Dopo le polemiche che nei giorni scorsi si sono scatenate sui social network, Sulmona diventa solidale con gli immigrati. In tanti in queste ore si stanno recando al punto di raccolta allestito in Largo Mercatello, 16 dal comitato di accoglienza “ Sine Solo” che racchiude oltre 150 fugure tra professionisti e volontari che si sono messi a disposizione per “gestire” l’integrazione sociale dei profughi assieme alla Casa Santa dell’Annunziata e alla cooperativa Nuovi Orizzonti Sociali.
Anche dai paesi limitrofi stamane hanno portato vestiti, scarpe, saponi, medicinali e scatoloni per imballare i prodotti. Tanti i giovani che hanno risposto all’appello del comitato e si stanno occupando di catalogare la merce in attesa che la Casa Santa dell’Annunziata, l’ente che sta ospitando i profughi, dirami la scheda dei bisogni per indicare delle priorità di intervento. Il punto di raccolta di Largo Mercatello è aperto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. Si possono consegnare beni di prima necessità e vestiti per i prossimi dieci giorni. Oltre gli orari indicati si può depositare la merce al Soulkichten, il locale di via A. Volta a Sulmona.
"L’accoglienza dei profughi porta anche occupazione in città". L’ha detto il Presidente della Casa Santa dell’Annunziata Dario Recubini. “ Nel processo di inserimento sociale degli immigrati saranno coinvolte anche delle mediatrice culturali. Attiveremo dei corsi di lingua italiana perché i profughi non si sentano isolati. Per quanto riguarda i due minori ( di 2 e 5 anni) contatteremo i Direttori Didattici degli istituti scolastici per inserirli nel mondo della scuola”, annuncia Recubini. La Casa Santa dell’Annunziata è l’ente che ha messo a disposizione la struttura di Corso Ovidio per garantire ospitalità ai profughi. “ Siamo nati storicamente per aiutare gli ultimi”, spiega il Presidente “come potevamo non rispondere alle esigenze dello Stato e dell’Europa? Avevamo due appartamenti sfitti vicino la Casa Santa e abbiamo deciso di rispondere con un bando al progetto nazionale. Gli immigrati resteranno qui in attesa del permesso di soggiorno”.