( circa un’ora di cammino ) attraverso il sentiero che da Campo di Giove , porta al Monte Coccia. Le uniche notizie storiche certe , scaturiscono dalla data di un primo restauro , probabilmente avvenuto dopo il terremoto del 1706, data incisa sull’architrave del portone d’ingresso , e che risale al 1748, ad opera di un benefattore campogiovese , tale Michele Vella ; mentre un ultimo restauro risale al 2009 , ad opera dell’Ente Parco Nazionale della Majella .
L’eremo rappresenta oggi , assieme alla chiesetta di San Germano di Pacentro , uno dei pochi esempi di chiesa-rifugio-stazzo ; il luogo, infatti, era , un tempo , un punto di passaggio obbligato per chiunque volesse raggiungere lo stazzo del Guado di Coccia , e offriva sicuro rifugio per la notte.
All’origine esso era frequentato sia dalla gente di montagna come : pastori , briganti ed eremiti in mistico raccoglimento , sia da coloro che , per ragioni commerciali o per altre necessità , superavano il Guado per passare all’altra parte della montagna e quindi attraverso il sentiero che , inevitabilmente , portava alla chiesetta , diretti a comprare derrate alimentari come olio e pasta , sia da consumare , sia da rivendere al mercato di Sulmona ; ma anche maiali da allevamento casalingo , della zona di Casoli ; come è ancora nel ricordo delle persone più anziane del paese .
Ma la ricerca si arricchisce anche di altre interessanti notizie che sapientemente ci tramanda l’Arci Curato Don Virgilio Orsini , Parroco del paese dal 1929 al 1943 (circa ) , nel testo da lui scritto :
“ Campo di Giove ……… dai primitivi alla seggiovia”
da cui si evince che il sentiero corrisponde alla strada che lo storico De Stephanis chiama “l’altra via” dell’impervia gola della Majella o di Coccia attraverso cui il famoso generale cartaginese Annibale , sarebbe passato ( secondo alcuni storici come Livio e Polibio ) la prima volta nel 217 e , di nuovo , nel 211 a.C . Molto più tardi attraversato da Hughes De Vermandois (1096 – 1099) mentre con i suoi soldati si recava in Terrasanta per la Prima Crociata , come attesta il geografo arabo Edrisi , dando pittoreschi nomi ai posti che stava attraversando quando scrive che la suddetta colonna di armati passò per Balanàh , ovvero Palena e Bagiambru riferendosi all’attuale paese di Pacentro .
Passano gli anni e tante sono le vicende che il “ nostro sentiero” vive per la sua favorevole posizione geografica…… Facendo un salto di anni molto più avanti , troviamo percorrerlo da prigionieri alleati , ebrei , ufficiali o soldati dell’esercito italiano tra il ’43 e il ’45 , nel periodo del 2° conflitto Mondiale , tra cui il noto ex Presidente della Repubblica Italiana , Carlo Azeglio Ciampi che ricorda, nel discorso della prima edizione del “Freedom Trail” organizzato annualmente dal Liceo Scientifico Fermi di Sulmona , la grande generosità della popolazione abruzzese quando , fuggitivo , percorreva il sentiero per sfuggire al nemico aggirando con altri , i presìdi tedeschi della LINEA GUSTAV .
Qualche anno fa , lo scultore campogiovese Liborio Pensa ha realizzato una nuova scultura della Madonnella col Bambino , copia perfetta dell’originale trafugato , donata all’Ente Comune di Campo di Giove e collocata presso l’edificio “Casa Quaranta “ nel centro storico del paese . Si auspica che tale notevole scultura possa avere , quanto prima la sua collocazione presso il santuario rupestre in questione.
Interpretando il desiderio del nostro Parroco e di molti parrocchiani , si prevedono , in un prossimo futuro , lungo il sentiero , Immagini Sacre rappresentanti la “Passione” di Cristo Gesù , opera suggestivamente religiosa con la funzione di accompagnare quanti che , camminando , vogliono dedicarsi alla preghiera.
“La Madunnelle de Cocce” così chiamata dai residenti campogiovesi , sembra in attesa dei suoi devoti , desiderosi di riaccostarsi ad una FEDE che , in precedenza , è stata trascurata e persa nella confusione frenetica della vita quotidiana . L’ avvicinarsi a questo simbolo, posto così in alto , sempre più vicino a Dio , potrà infondere , in chi sa “ascoltare “ il silenzio , tra le cime della Majella , quel senso di serenità e di pace di cui tutti abbiamo bisogno . Opportunamente ripristinato costituirà un forte richiamo per piacevoli escursioni , sia per fede che per svago. Il verde brillante dei faggeti che lo circondano , consente alla pura luce del sole e della luna , di creare colorati ghirigori tra le foglie che , con il passare delle stagioni cambiano colore; ed è questo lo scenario che si presenta a noi visitatori , e che circonda la nostra incantevole chiesetta : discretamente nascosta tra gli alberi , prudentemente accogliente .
Scenario magistralmente descritto dal nostro compaesano Umberto Di Paolo nella sua bellissima poesia :
“ La Maielle “
“Nche la còccia iàute ‘uarde drette a ‘u mare,
pumposa veste trascine , com’a ‘na grande reggine.
’U sole a primavere totta quante la culore :
grigie contraluce la matine ,
rosce devente la sere ……..
Pare ‘na ‘uajjungelle, quande receve ‘u prime vasce;
la notte l’abbracce,
sparisce , sotte a na cuperte de stelle.
A magge devende chiù belle ,
verde la uonne e ‘u mantelle ,
mantelle lunghe e pieghettate,
parite ‘ntajjate , grotte recamate……
Va’ , sajje, sude,camine,camine
pè le cime truve la pace ;
‘u sperete ze renfresche , la mente ze cumpiace.
Fiore rare e stell’alpine;
ièreve pè fa’ le medecine;
nisciune ha zappate, né sementate
‘stu ciardine , com’ha nate?
Nuvembre ‘i mette nu vele,
j’òcchie abbajje nche ‘u sole ;
totta bianche pe’ se’ mese ,
la Maielle è la chiù bella spose .
( Umberto Di Paolo)
VADEMECUM
Partecipa anche tu il 02 Maggio 2015 alla Celebrazione che si terrà , a cielo aperto , del luogo sacro della Madonnella di Coccia che offrirà occasione di riflessione , preghiera e momenti di condivisione ricreativa !
Ti consigliamo : scarponcini , giubbetto, cappello , ombrello e soprattutto .. scorta di acqua !!!
Vuoi respirare aria fresca? Vuoi liberarti dallo stress , dall’angoscia della quotidianità ? Vuoi ritrovare te stesso? Vuoi innamorarti degli angoli più belli della Majella ? Ebbene , vieni anche tu con noi , ci faremo compagnia in questo breve viaggio tra natura e religiosità.
Parroco Don Magloire Nkounga Tagne
Ins.te Fiorella Tarulli
Per info :
Chiamare al: 0864 40 761; 3484787141
Scrivere al: parrocchiasanteustaematteo@gmail.com